Monaco, una vittoria voluta e sofferta
Il classico di Francia al Roca Team dopo una gara sofferta e densa di significati
Monaco.Non è mai una partita come le altre, a maggior ragione che questa sera Monaco contro Asvel non era solo il Classico di Francia, ma era soprattutto la prova di appello per una squadra che lunedì ha vissuto l’addio improvviso al suo allenatore e che era chiamata a trovare quella continuità di rendimento che finora è stata la debolezza evidente di un gruppo costruito per stare sempre ad alti livelli ma che fatica a liberarsi dai fantasmi del passato, e che questa sera, sorretto e sospinto da un Okobo imperiale ( 27 punti e 6 assist ) ha trovato in fondo ad una gara a tratti sofferta una vittoria voluta e ottenuta con sacrificio.
Monaco parte attenta, ma è la difesa dell’Asvel ad imporre la sua legge, andando a sporcare le linee di passaggio e poi dall’altro lato del campo esibendo un gioco lineare ed efficace, dove Maledon ( 24 punti e 8 assist per lui ) è il terminale offensivo perfetto, segna da tre ed in entrata, e il primo timeout televisivo è l’occasione per Manu Markoishvili, debuttante stasera sulla panchina del Roca Team di parlarci sopra quando il risultato è di 8-14 per gli ospiti.
L’uscita dal timeout non sorride ai monegaschi, che vanno addirittura in doppia cifra di svantaggio, sempre in difficoltà con una difesa attenta e pronta a rilanciare la transizione offensiva e che in attacco devono affidarsi alle iniziative dei singoli, Okobo e Mike James su tutti, ma non riescono a trovare ritmo e fluidità.
E’ il francese che con una tripla e poi con un 2+1 ed una schiacciata in contropiede tiene a galla il Monaco,ma il primo quarto finisce 20-25 e con la sensazione che il Roca Team faccia fatica anche nel fare le cose più semplici.
Nel secondo quarto le cose non cambiano, la difesa dell’Asvel è sempre un ostacolo per i monegaschi che devono sempre affidarsi alle iniziative personali, ma che almeno riescono a serrare le fila in difesa, iniziano a provocare errori e palle perse ai rivali e con Blossomgame vanno ad inchiodare il 24-25 che costringe Poupet al timeout.
E’ sempre Okobo con un 2+1 a tenere il Monaco in parità in un momento in cui l’Asvel domina anche sotto le plance monegasche, si procura molte seconde opportunità e continua a proporre un gioco efficace e lineare che muove molto la palla ed il 36-40 di Ndiaye obbliga Markoishvili ad un timeout in emergenza.
Un canestro su rimbalzo offensivo di Loyd segna il 38-40 che chiude un primo tempo molto difficile per il Roca Team, un primo tempo faticoso e che ha visto nel secondo quarto una prevalenza delle difese sugli attacchi, che ha premiato nel parziale i monegaschi ma che da solo non basta se si vuole vincere questa partita, complicata anche dalla condizione emotiva della squadra.
Il terzo quarto inizia con l’energia di Diallo e Mike James che stampano un parziale di 10-0, ribaltano la partita d il risultato, e sulle ali di una difesa fisica e reattiva fissano il parziale sul 48-40 ed obbligano Poupet al timeout per tentare di arginare questa ondata di energia monegasca che sta decisamente scrivendo un altra storia nell’inizio di questo secondo tempo.
L’Asvel esce bene dal timeout, resta comunque in contatto e con due liberi di Lauvergne arriva a meno due, sul 51-49, prima che un antisportivo di Lighty su Strazel frutti due punti ai liberi e due punti di Diallo, con conseguente rubata ed inchiodata di Blossomgame per il 57-49 che ci fa vedere finalmente un Roca Team con la faccia giusta, quella agonisticamente cattiva e determinata che è la sola possibile in Eurolega.
E adesso è Strazel che subisce falli a ripetizione, va in lunetta e mantiene i possessi, e ci mette un intensità ed una voglia che trascinano la squadra e riescono a tenere l’Asvel a distanza di sicurezza con un vantaggio di 10 punti ma soprattutto il Monaco ha un controllo diverso sulla partita, con un gioco finalmente collettivo che mette in difficoltà gli ospiti, provoca anche un autentica emorragia di palle perse ( alla fine saranno 8 a 20 in favore del Monaco ) e cambia radicalmente il volto della partita.
Due liberi e una tripla su una rubata in difesa sono il sigillo di Okobo sul quarto, che termina sul 75-64, dopo un esibizione di potenza offensiva monegasca con 37 punti segnati nel solo terzo quarto.
E la musica è invariata anche nell’ultimo quarto, col solito Okobo che apre le danze e che trova una risposta nel solo Maledon, che sostiene praticamente tutto il lavoro offensivo dell’Asvel ma sembra predicare in un deserto dove l’unica altra presenza è l’eterno De Colo, ma questo non basta per il Monaco del secondo tempo, che sembra davvero una squadra assolutamente diversa da quella balbettante e timida del primo tempo, che forse sta capendo che solo mettendo in campo intensità e voglia di giocare insieme si possono raggiungere grandi traguardi; e la tripla in transizione di un Okobo straripante scrive un risultato di 85-69 che obbliga Poupet ad un altro timeout in emergenza per tentare di rimettere insieme i pezzi di una squadra in chiaro affanno.
Adesso Monaco gioca anche con gli highlights, James ruba per Okobo che alza per la schiacciata al volo di Diallo, poi arriva la tripla di Loyd per il 92-74 che sa tanto di partita in ghiaccio, Mike James si prende un tecnico inutile sul più 17 e il Roca Team ormai gioca col cronometro e lascia che l’Asvel si riavvicini per poi trovare soluzioni vincenti sull’asse James-Diallo e tenere il risultato sempre sotto controllo, come sotto controllo e serena è adesso l’espressione di coach Markoishvili, che nel primo tempo era invece in piena tensione per una squadra che sembrava sprofondare nei suoi peggiori incubi.
La tripla di Mike James del 103-90 è la chiusura definitiva della gara, che termina 103-92 e che chiude una quattro giorni di tensione, di grandi interrogativi ed anche di grande paura visto il primo tempo, ma con la squadra che forse è riuscita a fare suoi alcuni semplici concetti, come quello del giocare insieme, del condividere palla e fatica, dell’aiuto reciproco che alla fine, come stasera, porta a segnare 103 punti con 5 giocatori in doppia cifra e la prospettiva di una ripartenza diversa, alla vigilia comunque di una settimana di importanti novità come la scelta del nuovo allenatore, il tutto nel cuore di un Eurolega che anche stasera ha dimostrato che non si può lasciare nulla al caso, e che il Noi viene prima di tutto il resto.
Marco Ghisalberti