Marcello Veneziani a Sanremo presenta “Senza eredi. Ritratti di maestri grandi, cattivi e controversi”
Ospite dei Martedì Letterari del Casinò Municipale
Sanremo. «Sostengo la necessità di pensare il nuovo, che non è la negazione del passato. Con un neonato nasce da due persone ed ha in se l’eredità genetica di entrambe, così un pensiero nuovo si collega al passato. Oggi, da 30, 40 anni a questa parte non abbiamo più un pensiero nuovo, di cui però abbiamo bisogno»
Nell’ambito della rassegna I Martedì Letterari, Marcello Veneziani ha illustrato il suo ultimo saggio: ”Senza eredi. Ritratti di maestri grandi, cattivi e controversi (Marsilio)“. Partecipa, con Marzia Taruffi, la professoressa Stefania Sandra vice dirigente del Liceo Gian Domenico Cassini di Sanremo.
Senza eredi. Ritratti di maestri grandi, cattivi e controversi (Marsilio).La nostra è la prima epoca senza eredi. Non riconosciamo eredità ricevute e non lasceremo eredità da trasmettere. Nessuno continuerà l’opera, nessuno salverà quel che poteva e doveva essere salvato. Non lasceremo tracce. Il tempo non è galantuomo ma smemorato: non renderà giustizia. Viviamo tra contemporanei senza antenati né posteri, uniti solo dal vago domicilio nella stessa epoca; non consorti, al più coinquilini occasionali. È l’epilogo coerente di una società senza padri divenuta società senza figli. E ciò vale a partire dagli autori e dalle loro opere. Per reagire a questa amnesia, cancellazione ed emorragia, e salvare il salvabile, Marcello Veneziani ha composto una raccolta di settanta miniature di saggi, succinte biografie, profili non convenzionali, in vari casi sconvenienti. Da Pascal a Vico, da Leopardi a Manzoni, da Baudelaire a Proust e a Kafka, da Vattimo a Ratzinger, fino ai pensatori e agli scrittori più vicini a noi e viventi. Prima di loro, a essere senza eredi sono i classici, i grandi del passato, cancellati o abbandonati, quando non maledetti. Siamo scesi dalle spalle dei giganti. Senza eredi non è possibile nemmeno un pensiero nuovo, rivolto al futuro e all’essenziale, in grado di superare la nostra società dell’oblio che tende a perdere il senso critico, la cultura e l’umanità. La vera sciagura del presente non è l’avanzata dell’Intelligenza Artificiale ma la ritirata dell’Intelligenza Umana. Non resta che ribellarsi a questa china riscoprendo un diverso destino.