Le melodie del bosco dei faggi, la pellicola cinematografica che vede protagoniste Imperia, Taggia e Sanremo
Il film è stato scritto e diretto dal regista Roberto Lippolis con la collaborazione dell’attore Enzo Storico, e vede coinvolti attori di fama internazionale, sia italiani sia stranieri
Sanremo. Si è svolta questa mattina, presso la storica residenza Villa Nobel, la conferenza stampa de “Le melodie del bosco dei faggi“, film le cui riprese si articolano tra i comuni di Sanremo, Taggia e Imperia, prodotto dalla casa cinematografica di Roma Ventitre Srl, con il contributo della Filse. Oltre ai sindaci dei comuni di Sanremo e di Taggia, Alessandro Mager e Mario Conio, alla presentazione di stamane hanno preso parte anche l’assessore regionale Marco Scajola, il consigliere provinciale Daniele Ventimiglia, l’assessore al Turismo di Imperia Marcella Roggero, e Cristina Bolla, presidente della Genova Liguria Film Commission. Inoltre, sono intervenuti anche tre degli attori protagonisti del film, Enzo Storico, Vincent Spano e Cassandra Gava.
La pellicola è stata scritta e diretta dal regista Roberto Lippolis con la collaborazione dell’attore Enzo Storico, e vede coinvolti attori di fama internazionale sia italiani sia stranieri, tra cui Natassja Kinski; John Savage; Giorgia Wurth, Antonella Salvucci; Andrea Bruschi; Danny Kamensky; Riccardo Campione, e Casper Kellndorfer. Le riprese del film nel territorio del ponente ligure proseguiranno fino al 7 dicembre, per poi riprendere dopo il Festival della canzone italiana tra febbraio e marzo 2025, e si articoleranno prevalentemente tra le location di Villa Nobel (Sanremo), Villa Grock (Imperia), il centro storico di Taggia, e il convento di san Domenico e dei Cappuccini.
«L’idea di fare il film qui è nata dal fatto che questo territorio si presta particolarmente, e ci auguriamo che questo possa portare ancora più visibilità alla zona del ponente ligure.», ha affermato l’attore e membro di produzione Enzo Storico nel corso della conferenza, «La protagonista del film è la musica, e la sua capacità di un unione in un periodo storico molto buio come la seconda Guerra mondiale, nel contesto del campo di concentramento di Terezin, un lager mascherato da ghetto, utilizzato dai nazisti come luogo di prigionia per gli artisti ebrei».