La storia di Sanremo sfrattata dal deposito Rt, cercasi sede per l’Archivio di Stato
Tra i fondi più importanti che si trovano a San Martino c’è quello sottratto alla città dal generale genovese Augusto Pinelli. I documenti risalgono fino al tredicesimo secolo
Sanremo. La recente vendita all’asta del deposito di Riviera Trasporti a San Martino non impone solamente il trasferimento urgente di un centinaio di corriere, dell’officina e del centro collaudi di Rt. Chi deve fare i conti con l’obbligo di liberare il complesso di corso Cavallotti è anche l’amministrazione comunale di Sanremo, che in collaborazione con la Soprintendenza, sta definendo il trasferimento dell’Archivio di Stato ospitato dal 1951 nell’edificio affacciato sull’Aurelia, custode di preziosi documenti sulla storia cittadina a partire dal XIII secolo. Un patrimonio unico, gelosamente custodito, che rappresenta una risorsa fondamentale per ricerche di vario genere, sul quale si basano diverse tesi di laurea e pubblicazioni.
Tra i fondi più significativi presenti nella sezione sanremese vi sono: l’Archivio del Comune asportato dal generale Augusto Pinelli dopo la celebre insurrezione antigenovese del 1753 e poi restituito dall’Archivio di Stato di Genova nel 1956 (contiene pergamene del Duecento). Le carte della Sotto-Prefettura e del Tribunale dal periodo napoleonico fino al XX secolo, l’Archivio notarile (secoli XVI-XIX) e gli archivi comunali di San Remo (quando il nome della città si scriveva ancora staccato, ndr), di Bussana e Coldirodi.
L’operazione di spostamento in una nuova sede dell’Archivio di Stato si inserisce in un progetto più ampio curato dall’assessore Enza Dedali, volto alla promozione del patrimonio immobiliare e mobiliare di Sanremo, con l’obiettivo di dare nuova vita a un pezzo fondamentale della memoria della Città dei fiori e di conseguenza del Ponente ligure. «Lo spostamento dell’Archivio di Stato dalla sua attuale sede a San Martino rappresenta un’occasione per riflettere sulla storia della nostra città», – commenta la responsabile della giunta Mager per il Patrimonio e la Cultura -. «Sotto la supervisione della Soprintendenza, stiamo cercando una nuova sede in un immobile comunale che permetta di valorizzare e rendere fruibile la nostra vasta documentazione nel rispetto delle cautele necessarie».