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Il magistrato antimafia Caselli a Sanremo: «Necessario trovare equilibrio tra politica e magistratura»

23 novembre 2024 | 17:25
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Lo ha detto nell’ambito della cerimonia per il Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria, dove ha ricevuto il premio alla carriera

Sanremo. «Il problema è trovare, finalmente, un punto di equilibrio tra politica e magistratura. Soprattutto, e lo dico da ex magistrato ancora malato di corporativismo, che la politica la smetta di dare addosso alla magistratura tutte le volte che fa qualcosa che non le piace e che la magistratura sia, quando necessario, ma non capita molte volte, più cauta e più attenta anche nelle relazioni con l’esterno. Difficile da praticarsi, più facile da dirsi, però è questa la strada da perseguire».
A dirlo è stato il magistrato Gian Carlo Caselli, che nel pomeriggio al Casinò di Sanremo ha ricevuto il Premio alla Carriera come scrittore, nell’ambito del Premio letterario internazionale “Casinò di Sanremo-Antonio Semeria”. A premiarlo sono stati il procuratore capo di Imperia Alberto Lari, il vicario del prefetto di Imperia, Rosa Abussi, l’assessore alla Cultura di Sanremo, Enza Dedali e la giornalista Marzia Taruffi, anima del premio.

«È un momento difficile. Il processo non funziona – ha aggiunto Caselli – Troppo lungo, troppo costoso. Molte volte il processo viene rappresentato come un ring sul quale si scontrano magistratura, politica. E poi ci sono stati scandali, più di uno, che hanno precipitato la magistratura verso il basso. E tuttavia la magistratura continua a fare il proprio dovere contro tutti e nonostante tutti, di questi tempi, perché le forze, chiamarle così, ostili, i venti ostili, soffiano impetuosi».

Sui tempi lunghi della Giustizia, l’ex magistrato ha dichiarato: «I problemi sono enormi e infinitamente diversi. C’è un punto, credo di essere quasi l’unico in Italia a ricordarlo, che è questo: noi nell’89 abbiamo introdotto un rito accusatorio. Tutti i Paesi di rito accusatorio hanno un unico grado di giudizio. Noi, no. Ne abbiamo tre ufficiali e poi mal contati anche altri. Pretendere che in questo modo il processo sia rapido è un non senso». Caselli sottolinea che si tratta di una “personale opinione”. E aggiunge: «Sono seguito da qualche cagnolino sbandato e da nessun altro. Il problema, però, è di intervenire anche sul piano della procedura, riducendo quelle che sembrano garanzie, ma molte volte sono soltanto, come dire, perdite di tempo, sofismi e cavilli. E poi ridurre, anche attraverso una depenalizzazione adeguata, il carico giudiziario; mentre oggi la tendenza è penale, penale, penale, carcere, carcere, carcere, reati, reati, reati: questo aggrava una situazione che è già pesantissima di per sé stessa».

Sulla riforma della giustizia: «Alcuni reati sono stati cancellati, come l’abuso d’ufficio. E che questo sia positivo per il nostro Paese è molto molto discutibile, perché l’abuso d’ufficio tutela i cittadini contro gli abusi dei pubblici ufficiali. Questa tutela non c’è più, così ha voluto il potere contingentemente al governo – ha detto Caselli -. Ma se qualcosa è stato abolito, nel contempo sono stati inseriti tutta una serie di reati, dal rave in giù, che costituiscono un aumento di carico di lavoro per i magistrati senza un conseguente adeguamento di strutture. Se poi si pensa a questa tendenza a rendere più difficile il lavoro del magistrato, come le intercettazioni che massimo possono durare 45 giorni (salvo per i reati di terrorismo e di mafia), ma anche compresi i reati di corruzione che sono prodromici alla mafia, i cosiddetti reati spia, ecco è una riforma che personalmente non mi convince».

Consegnati anche due Gran Trofei al professor Riccardo Campa per il saggio “L’epopea delle incertezze” (Carrocci) e alla dottoressa Marilena Rossi, responsabile della Narrativa Italiana Mondadori, per l’opera “Ogni storia d’amore è una fine” firmata da Aura Cenni e Lorenzo Donati (pseudonimi di due famosi scrittori che hanno scelto l’anonimato).

La cerimonia è proseguita con la consegna della Targa del Casinò di Sanremo a Maurizio Grandi per l’opera “I farmaci e la meccanica quantistica della dottoressa Jelena la regina d’Italia” (La Torre); e la Targa – Premio all’editoria, andata alla “Vastera” pro Cultura Brigasca, presieduta dal professor Gianni Belgrano.

Nato ad Alessandria il 9 maggio del 1939, dopo la laurea in Giurisprudenza e la vittoria del concorso in magistratura, Gian Carlo Caselli viene destinato al Tribunale di Torino, dove nei primi anni Settanta è giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni Settanta e fino alla metà degli anni Ottanta, tratta reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea.

Nel 1984 entra a far parte della commissione per l’analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale; nel 1991 Caselli è anche consulente della Commissione Stragi. Dal 1986 al 1990 è componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 1991 è inoltre nominato magistrato di Cassazione e diviene Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino.

Dal 15 gennaio 1993 è Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo. Dal 30 luglio 1999 è Direttore generale del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Dal marzo 2001 è rappresentante italiano a Bruxelles nell’organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata.

Nel 2005 appare probabile la nomina di Caselli a procuratore nazionale antimafia; viene però presentato un emendamento dal senatore Luigi Bobbio (Alleanza Nazionale) alla legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario (la cosiddetta “Riforma Castelli”): con questo emendamento Caselli non può più essere nominato per quel ruolo per superamento del limite di età. La Corte Costituzionale, successivamente alla nomina di Piero Grasso quale nuovo Procuratore Nazionale Antimafia, dichiara illegittimo il provvedimento che ha escluso il giudice Gian Carlo Caselli dal concorso.

Dopo aver ricoperto il ruolo di Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Torino, il 30 aprile 2008 viene nominato Procuratore Capo della Repubblica di Torino con voto unanime del Consiglio Superiore della Magistratura. La cerimonia prevista per sabato 23 novembre alle 16 nel Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo verrà moderata dal giornalista, saggista e scrittore Mauro Mazza. Partecipano Paola Monzardo, Carlo Sburlati, Marino Magliani, Matteo Moraglia, Marco Mauro, Aldo Mola, Mauro Grondona e Marzia Taruffi.

Il premio, che vanta la Presidente del professor Stefano Zecchi, è stato intitolato a Antonio Semeria, illustre personalità sanremasca, eccellente professionista, amministratore pubblico, editore, scomparso nel 2011, che nominato Presidente del Casinò negli Anni 80, sostenne la nascita de “I Martedì Letterari, come prosecuzione de “I Lunedì letterari” di Luigi Pastonchi. Antonio Semeria promosse le iniziative culturali ben conscio di come la Casa da Gioco dovesse tutelare e conservare la sua eredità e la sua immagine di salotto letterario e centro ludico.

Albo d’onore del Premio: Giordano Bruno Guerri, Marcello Veneziani, Mauro Mazza, Gennaro Sangiuliano, Marco Buticchi, Andrea Vitali, Mara Fazio, Bruno Morchio, Mario Vattani, Saverio Simonelli, Enrico Vanzina, Mario Baudino, Elena Pontiggia, On. Riccardo Nencini, Maurizio Maggiani, Pupi Avati, Senatrice Elena Cattaneo, Carlo Miccichè, Claudio Paglieri, Mons. Giulio Dellavite, Carmine Abate, Giuseppe Lupo, Maurizio DE Giovanni, Federico Palmaroli, Alessandro Rivali, Silvio Orlando.

Premio “Semeria” alla carriera al professor Giuseppe Conte, al professor Francesco Sabatini, al professor Aldo A. Mola, al professor Vittorio Coletti, Franco Cardini.

Il Comitato d’onore del Premio è così composto: Presidente S.E. il signor Prefetto di Imperia, Dott. Valerio Massimo Romeo, il signor Questore dott. Andrea Lo Iacono, il Presidente del Tribunale di Imperia, Dott. Edoardo Bracco, il signor Sindaco di Sanremo avv. Alessandro Mager, l’Ammiraglio Sergio Liardo, il Magnifico Rettore prof. Federico Delfino, il dott. Gennaro Sangiuliano, scrittore, saggista, il dott. Demetrio Brandi, direttore artistico del Luccautori, il senatore Avv. Gianni Berrino, l’Assessore alla Cultura, Avv. Enza Dedali, il Provveditore agli Studi di Imperia, prof. Roberto Campagna, il Cda del Casinò di Sanremo composto dal Presidente e Amministratore Delegato dott. Gian Carlo Ghinamo, dai consiglieri dott.sa Sonia Balestra e dott. Eugenio Nocita.

La giuria tecnica è così formata: Presidente Matteo Moraglia, storico. Presidente onorario il prof. Francesco de Nicola, docente di Letteratura Contemporanea all’Ateneo genovese. Membri: Prof.ssa Elisa Rosa Giangoia, docente, scrittrice, saggista, Paola Monzardo Semeria , la dott.sa Donatella Salucci, il dott. Armando Nanei, il dott. Giuseppe Felice Peritore, il giornalista Mauro Mazza, già Direttore del Tg1 scrittore e saggista, il prof. Aldo A. Mola, lo scrittore Mario Baudino, il giornalista Carlo Sburlati, già patron del Premio Acqui Storia, lo scrittore Marino Magliani, il dott. Marco Mauro, medico chirurgo, appassionato storico , l’avv. Prof. Tito Lucrezio Rizzo, il prof. Mauro Grondona, il dott. Fabrizio De Ferrari, giornalista ed editore, la dott.sa Marzia Taruffi, responsabile dell’Ufficio Stampa-Cultura della Casa da Gioco, Segretario Generale del Premio.