“Da Vairo” arriva alla terza generazione di commercianti e taglia il traguardo dei 70 anni di attività
La storia del nonno Giuseppin, sarto maschile, che si recava nei paesi dell’entroterra per confezionare i vestiti ai suoi clienti
Borghetto D’Arroscia. In principio c’era il nonno Giuseppin di Borghetto D’Arroscia che nell’immediato dopoguerra in sella alla sua bicicletta si recava ogni giorno a scuola di sartoria maschile in un paese a pochi chilometri da casa sua dove ha imparato a riconoscere i tessuti, a lavorarli, a prendere le misure, tagliare, cucire ed assemblare il tutto. Quando la voce in vallata si sparge iniziano ad arrivare i primi clienti e Giuseppin apre il primo negozio di sartoria maschile e con la sua macchina si recava nei paesini dell’entroterra carico di stoffe, si parcheggiava nelle piazze del paese ed iniziava a prendere le misure ai suoi clienti. Vestiti ma anche trapunte di lana cardato. Poi ritornava a casa confezionava il vestito e in pochi giorni lo riportava al cliente.
Da quel periodo sono passati settant’anni, Giuseppin non c’è più ma il negozio di abbigliamento a Borghetto D’Arroscia, è ancora aperto e giunto alla terza generazione con la nipote Francesca.
«Mio nonno- racconta la nipote Francesca Vairo– ha dato inizio a tutto. Con me siamo alla terza generazione, prima ci sono stati i figli di mio nonno, mia mamma Anna e mio zio Marcello che dopo aver terminato gli studi durante i primi anni ’70, hanno affiancato Giuseppin in quella che era diventata ormai l’attività di famiglia. In principio il negozio era un po’ più piccolo ma mio nonno, oltre al suo lavoro di sarto, aveva molte altre licenze oltre quella dell’abbigliamento. All’inizio, infatti, vendeva anche prodotti da cartoleria e scarpe. In negozio conserviamo ancora le sue macchine da cucire e i metri in legno che usava per cucire. In negozio abbiamo abbigliamento e biancheria per la casa con prodotti confezionati in Italia. Si prediligono tessuti naturali ed in inverno la pura lana e il misto cashmere nella maglieria sono il nostri cavalli di battaglia.Io ho rilevato l’attività da mia mamma e mio zio nel 2008. Sono contenta anche se gestire un negozio nell’entroterra di questi tempi non è facile».
«Una volta era un crocevia di macchine era un paese dove ci si passava obbligatoriamente per andare ad Albenga, poi con la costruzione delle gallerie il traffico ha iniziato a calare drasticamente. Abbiamo più che altro clienti che vengono da fuori ma anche molti della vallata e chi viene da noi ci viene apposta. Non sono più i tempi di una volta, ma siamo ancora qui, orgogliosa e con la voglia di andare avanti con prodotti italiani di qualità. Abbiamo un rapporto basato sulla fiducia con i ns clienti, l’obiettivo di aiutarli a scegliere prodotti fornendo loro le soluzioni migliori e dare loro ciò di cui hanno effettivamente necessità. I vestiti vanno visti, provati e scelti in base ai propri gusti, ma non solo anche alle proprie caratteristiche. Sono diventata consulente d’immagine- conclude Francesca-per offrire un qualcosa di più ai clienti, tirar fuori e valorizzazione le persone attraverso un occhio clinico e creativo».