Casa chiusa a Vallecrosia, in aula sfilano i clienti

12 novembre 2024 | 19:56
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Casa chiusa a Vallecrosia, in aula sfilano i clienti

I fatti si riferiscono al 2020, quando gli agenti del commissariato di Ventimiglia, a seguito di una segnalazione, perquisiscono la casa della donna e trovano al suo interno un transessuale di nazionalità colombiana

Imperia. Sono sfilati in aula oggi, in qualità di testimoni, numerosi clienti di quella che gli inquirenti ritengono essere una “casa di prostituzione” in via Colonnello Aprosio, nel centro di Vallecrosia. Sul banco degli imputati c’è una donna venezuelana abitante a Vallecrosia, Gloria I.M.B., accusata di favoreggiamento alla prostituzione in quanto, secondo la pubblica accusa, avrebbe affittato un appartamento, sempre nella città della famiglia, a transessuali e prostitute in cambio di una parte dei ricavi delle prestazioni sessuali: qualche migliaio di euro.

I fatti si riferiscono al 2020, quando gli agenti del commissariato di Ventimiglia, a seguito di una segnalazione, perquisiscono la casa della donna e trovano al suo interno un transessuale di nazionalità colombiana, ad oggi irreperibile. Non sarebbe stato l’unico, secondo la pubblica accusa, a vendere il suo corpo in quell’abitazione: gli inquirenti sospettano infatti che la casa venisse affittata anche anche ad altri.

A testimoniare l’attività di meretricio, svolta anche dalla stessa imputata, ci sarebbero diversi trasferimenti di denaro in paesi del sud America: i conti, tenuti meticolosamente in una agendina della donna, sono stati trovati dai poliziotti.

L’inchiesta, coordinata dal pm Salvatore Salemi, ha portato, tra l’altro, al sequestro di un tablet in uso alla signora, all’interno del quale gli investigatori hanno trovato, oltre a ventisette account per accedere a vari siti di incontri, anche materiale a luci rosse che secondo la pubblica accusa testimonierebbe l’attività che si svolgeva all’interno della casa.

Dopo l’audizione di uno dei poliziotti che effettuarono le indagini, l’udienza si è svolta a porte chiuse per ascoltare i clienti.

Il giudice collegiale, presieduto da Carlo Indellicati, ha poi rinviato il processo all’udienza del 19 novembre per concludere l’istruttoria dibattimentale. La discussione è prevista nel gennaio del prossimo anno.