Al Roca Team arriva coach Spanoulis, la forza della tranquillità

Allenatore giovane ma estremamente preparato e coinvolto, fiducioso nelle possibilità della squadra di fare bene
Monaco. Prima conferenza stampa del nuovo coach del Roca Team (in esclusiva per l’Italia) Monaco. Se la prima impressione è quella che conta, Vassilis Spanoulis è un uomo forte e tranquillo, consapevole di quello che sarà il suo lavoro e desideroso di affrontarlo al meglio, e che ha colto la possibilità di allenare il Roca Team come un naturale sviluppo di un percorso che ha tutto per portarlo a raccogliere ancora grandi soddisfazioni.
La sua prima conferenza stampa da coach di Monaco, che qui vi riportiamo in versione integrale e corredata di video esclusivi, ci ha lasciato proprio la sensazione di un allenatore giovane ma estremamente preparato e coinvolto, fiducioso nelle possibilità della squadra di fare bene e consapevole che serve tanto sacrificio, tanto sudore; ma allo stesso tempo deciso ad andare a giocarsi tutte le sue carte senza risentire della pressione e con una carica enorme di fiducia.
Spanoulis ha chiaramente detto che intende dare al Roca Team un gioco veloce, dato il roster ad alto tasso di atletismo che ha a disposizione, con una difesa ad alta intensità ed energia da riversare poi sull’altro lato del campo; ed un altro concetto sul quale ha posto l’accento è la necessità che ogni giocatore ha dei suoi compagni, e che la bellezza e la gioia del giocare insieme, dell’essere squadra sono al centro del suo modo di intendere il basket.
E questo rispondendo ad una domanda su Mike James, che lui stima ricambiato, sul fatto che ogni allenatore ama avere giocatori come MJ con la palla in mano; ma poi c’è la squadra nella quale bisogna inserirsi e dove tutti si prendono cura degli altri.
E per restare alla stretta attualità, domani sera primo impegno in casa del Pana, campione in carica, prima squadra e poi arcirivale di Spanoulis, ma anche in questo momento il coach greco non avverte particolare pressione o emozione, per lui è una partita come le altre, una tappa di un percorso e quindi priva di particolari significati al di là di quelli strettamente sportivi.
Sarà una gara estremamente difficile, non lo nascondiamo, contro una squadra completa, profonda, con tante soluzioni, con un santone istrionico come Ataman in panchina e con 20 mila assatanati fans sulle tribune di Oaka, ma ribadiamo, oggi abbiamo conosciuto un allenatore, un uomo molto forte, molto sicuro e molto fiducioso, un vero nocchiero pronto per i mari più tempestosi come quello che Atene farà trovare al Roca Team domani sera.
L’INTERVISTA COMPLETA A VASSILIS SPANOULIS
Qual è la tua sensazione riguardo questo arrivo a Monaco? «Conosco l’Eurolega e conosco tanti giocatori qui. Dopo un’ottima discussione con il presidente e il direttore generale, per me venire a Monaco è stata un’ottima decisione. Ho parlato con i ragazzi di cosa possiamo fare e dove vogliamo arrivare. Abbiamo pochissimo tempo per preparare questa prima partita, sarà importante la mentalità, abbiamo fatto una sessione video».
Cosa ne pensi del roster? «Il roster è molto buono, ecco perché sono venuto qui. Credo nelle loro qualità, nelle loro potenzialità, nel loro talento, in questi due giorni ho potuto constatare l’etica lavorativa di questo gruppo, hanno voglia di imparare, chiedono tantissime cose. Il cambiamento non è facile per loro. In generale non mi piace molto arrivare durante la stagione, non è la mia filosofia, perché non conosco le abitudini dei giocatori. Ma i ragazzi sono molto maturi, ci adegueremo poco a poco».
Qual è l’area di miglioramento della squadra? «Possiamo correre di più. Abbiamo una squadra di grande talento in attacco e penso che possiamo essere anche la migliore squadra dell’Eurolega in difesa. Abbiamo molti creatori, andando più veloci possiamo essere più efficienti. Devo dire che ho la massima stima per coach Obradovic, qui ha creato una grande squadra. Ogni allenatore ha una filosofia diversa».
Esattamente, qual è la tua filosofia? «Mi piace la corsa, la velocità, mi piace che tutti siano coinvolti nell’intensità, sono sensibile all’alchimia di una squadra, alla coesione, alle connessioni tra i ragazzi. Lascia che tutti si prendano cura gli uni degli altri nello spogliatoio e sii mentalmente forte».
Pensi di essere soggetto ad aspettative molto elevate? «Non lo so. La pressione è qualcosa con cui ho avuto a che fare per tutta la vita. Mi metto sotto pressione affinché le opinioni degli altri non mi destabilizzino. Penso solo ad una cosa, a migliorare, ad andare più in alto, l’ho fatto per tutta la vita».
Cosa significa per te iniziare da coach col Panathinaikos, per la tua prima partita di Eurolega? «Come allenatore non cambia molto, è soprattutto un aspetto interessante a livello mediatico. Ho giocato tante partite lì, da allenatore anche con il Peristeri. Interessa a molte persone, è normale, ma per me è solo un’altra partita. Dovremo farci trovare pronti, giocare al massimo livello possibile».
Una parola sulla tua relazione con Mike James? «Abbiamo un ottimo rapporto, la cosa più importante è il rispetto. Mike è un competitivo che vuole sempre vincere. Qualsiasi allenatore sarebbe felice di avere Mike James con la palla tra le mani. Allo stesso tempo tutti sanno che il basket è uno sport di squadra, non è il tennis, dobbiamo giocare insieme sia in attacco che in difesa. Mike sa perfettamente che ha bisogno dei suoi compagni di squadra».
È un passo importante per te allenare in Eurolega? «No, quando ho iniziato questo lavoro da allenatore sapevo che sarei andato in Eurolega. Non sono arrogante, sono un ragazzo molto umile, ho dei valori veri, ma allo stesso tempo ho una vera fiducia in me stesso. Se non avessi avuto questa fiducia non avrei fatto il giocatore e non avrei fatto questo lavoro di allenatore. Lavoro ogni giorno per avere questa fiducia. Sono nato per convivere con il basket, non so perché ma è così. Volevo iniziare come allenatore dal livello più basso per progredire in seguito».
Pensi che il Roca Team possa vincere l’Eurolega? «Sì, è per questo che sono venuto qui, ma si sa, vincere l’Eurolega richiede tanto sudore. La mia preoccupazione oggi non è vincere l’Eurolega ma far giocare la mia squadra al meglio delle sue possibilità, giocare insieme, divertirsi giocando a basket, divertirsi a passarsi la palla, essere felici quando il proprio compagno gioca bene».
Link video intervista:
Testo: Marco Ghisalberti
Video e intervista: Luca Allegretti
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