Ventimiglia, un impianto per produrre bitume e cemento alla Cava Bergamasca: il progetto

2 ottobre 2024 | 07:00
Share0
Ventimiglia, un impianto per produrre bitume e cemento alla Cava Bergamasca: il progetto
Ventimiglia, un impianto per produrre bitume e cemento alla Cava Bergamasca: il progetto
Ventimiglia, un impianto per produrre bitume e cemento alla Cava Bergamasca: il progetto
Ventimiglia, un impianto per produrre bitume e cemento alla Cava Bergamasca: il progetto

Opera da quasi 5milioni e mezzo di euro, in cambio la città avrà un parco urbano

Ventimiglia. C’è un progetto da quasi 5 milioni e mezzo di euro che prevede la realizzazione di un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso e cementizio nella Cava Bergamasca di Bevera. A proporlo sono l’impresa F.lli Carminati S.p.a., che gestisce l’attività della Cava, e Masala Srl che a Camporosso, nelle Braie, ha già un impianto simile.

Il Comune di Ventimiglia otterrebbe in cambio la riqualificazione, si legge nelle carte del progetto, «di una vasta area degradata lungo il torrente Bevera» dove dovrebbe sorgere un nuovo parco che trasformerebbe l’area in un «polo attrattivo di svago e sport outdoor per la città di Ventimiglia».

L’iter del progetto è iniziato nel giugno dello scorso anno, quando le due società hanno protocollato il procedimento di verifica di assoggettabilità a VIA (Valutazione di impatto ambientale, ndr). Sempre nel 2023, a fine agosto, i privati hanno dato comunicazione agli enti interessati dell’avvenuta pubblicazione della documentazione relativa al progetto sul sito istituzionale di Regione Liguria. Ora, con lo studio di impatto ambientale, realizzato dallo Studio Baldizzone di Andora (Savona), viene richiesto che gli enti preposti si esprimano su una «variante al piano di coltivazione della Cava» per consentire la realizzazione dell’opera.

Obiettivo della cordata imprenditoriale, è quello di spostare l’impianto di Masala da Camporosso a Ventimiglia, in quanto le trasformazioni urbane delle Braie, «con destinazione prevalentemente produttiva/artigianale e commerciale, hanno evidenziato criticità e scarsa compatibilità con le funzioni industriali della Masala s.r.l. in relazione sia agli aspetti ambientali che logistici». «E’ evidente – si legge nella relazione dei tecnici – Che la produzione di conglomerato bituminoso, seppure nel rispetto della normativa vigente, è in contrasto con le altre attività di natura commerciale (bar, ristoranti, negozi) e produttiva artigianale via via insediatesi. Inoltre, la distanza dall’autostrada con la necessità di attraversare il centro cittadino di Ventimiglia o di Vallecrosia-Bordighera, sommata al costante aumento del traffico veicolare della zona, accresce le difficoltà operative. Infine, l’impianto esistente, già datato, ha la necessità di una costante manutenzione per mantenere alti requisiti di efficienza in termini energetici ed ambientali con conseguente aumento dei costi».

E così la Fratelli Carminati S.p.A., «interessata ad implementare la propria attività di produzione di inerti», si è accordata con la Masala s.r.l., specializzata nella realizzazione di strade, ciclabili e opere di consolidamento di movimenti franosi, con lo scopo di potenziare «gli impianti a servizio della cava con un aggiornamento dei sub-ambiti di area, in ragione dell’importanza strategica del sito sotto il profilo logistico e dei rapporti di partnership con le attività già presenti nel territorio».

Il progetto prevede l’installazione di «un nuovo impianto per la produzione di conglomerato bituminoso e calcestruzzi, realizzazione dei manufatti accessori sul versante idrografico destro del torrente Bevera» e lo «spostamento dell’attuale impianto di frantumazione inerti nell’attigua area». Macchinari e costruzioni, che però saranno “minimizzati”, almeno sulle carte: l’edificio, infatti, sarà «costituito da un unico piano, posizionato in prossimità del piede della collina per ridurne il più possibile la percezione e conterrà funzioni quali magazzino ed auto officina dei mezzi della ditta Masala, piccoli vani direzionali quali uffici, sala riunione, servizi, spogliatoi». E ancora: «Al fine di ridurre l’impatto paesaggistico del fabbricato la facciata sarà rivestita con elementi metallici di colore verde di diverse gradazioni per conformarsi alle sfumature di colore del paesaggio naturale. Anche l’impianto produttivo, soprattutto la torre, è pensato di colore verde e grigio chiaro in modo da mitigarne la percezione visiva».

Oltre all’impianto in sé, il progetto prevede la «sistemazione naturalistica e creazione di un parco urbano nella restante parte degli ex bacini di decantazione, comprendente la messa a dimora di nuove essenze vegetali e arboree, l’installazione di arredo urbano per la fruizione degli spazi pubblici e la rifunzionalizzazione delle aree con attività ludico-ricreative» oltre alla «realizzazione di una strada ad uso pubblico in corrispondenza della strada esistente per l’accesso al parco urbano in conformità alle previsioni del piano urbanistico comunale».

Nel dettaglio: «Il progetto del nuovo parco consente non solo la sistemazione di una vasta area degradata lungo il torrente Bevera ma anche la trasformazione dell’ambito quale elemento qualificante della vallata e polo attrattivo di svago e sport outdoor per la città di Ventimiglia. Un progetto di recupero può essere l’occasione per migliorare la ricucitura paesistico/ambientale del territorio, la convivenza sociale e la qualità della vita per tutti. Il tema principale del progetto è quello di un parco urbano con forte caratterizzazione naturalistica, dove l’elemento predominante è l’ambiente naturale, riservato e protetto, luogo di incontro tra tutte le generazioni». Per questo, «l’intervento in oggetto intende promuovere la creazione di uno spazio verde in cui la gente possa riunirsi, svagarsi e praticare sport ed attività all’aria aperta. A tal fine è necessario pensare il parco non solo come una serie di percorsi per attraversare un “giardino attrezzato” ma soprattutto come un luogo dove incontrarsi per parlare e giocare, dove rilassarsi all’ombra di un albero, dove praticare sport a contatto con la natura». E con la produzione di cemento.