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Ventimiglia, nella città alta appuntamento con la mostra-installazione “Combinazione”

10 ottobre 2024 | 17:04
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Ventimiglia, nella città alta appuntamento con la mostra-installazione “Combinazione”

La mostra sarà aperta dall’11 ottobre all’8 dicembre

Ventimiglia. Venerdì 11 ottobre alle 17 apre, nel magnifico spazio barocco di San Francesco in via Garibaldi a Ventimiglia Alta, la mostra-installazione “Combinazione“, che presenta opere “site specific”, anche sospese, di Laura Maineri e Silvio Maiano.

La mostra sarà aperta fino all’8 dicembre, dal venerdì alla domenica, tra le 16 e le 19. Intorno alle 18 di venerdì ci sarà un saluto delle autorità, a cui seguirà un piccolo rinfresco gentilmente offerto da ristoratori e commercianti di Ventimiglia alta, che da anni sostengono con entusiasmo gli eventi culturali proposti nel centro storico, che accoglie monumenti di valore inestimabile e offre un’atmosfera che attira sempre più visitatori dal mondo intero.

Combinazione, ovvero come combinare il lavoro di due artisti del Ponente ligure: come mettere insieme micro e mega, gioco e rigore, per realizzare un’esposizione che riesce a rendere visibile quanto la diversità possa armoniosamente creare leggerezza e intesa, in un dialogo fatto di rimandi e suggestioni tra il tempo e lo spazio.

L’esposizione è realizzata in occasione della Ventesima Giornata del Contemporaneo, indetta da Amaci, l’Associazione dei Musei di Arte Contemporanea Italiani, che nel 2024 avviene sabato12 ottobre, con una rete di eventi che dall’Italia si diffondono nel mondo, attraverso gli istituti di cultura italiana all’estero e tanti musei e spazi espositivi indipendenti. Combinazione rientra nel progetto reperti contemporanei, ideato e curato da Silvia Alborno e attivo nel territorio del ponente ligure dal 2005, con esposizioni allestite in diversi luoghi patrimoniali, fra cui il Museo archeologico Rossi/Forte dell’Annunziata, il Museo Biblioteca Bicknell a Bordighera, il Museo Cocteau di Mentone e l’ex chiesa di San Francesco a Ventimiglia.

Il progetto reperti contemporanei ha l’obiettivo essenziale di mettere in valore siti di altissimo pregio storico-artistico e culturale del nostro territorio attraverso la realizzazione di eventi e il linguaggio dell’arte contemporanea, che si posa come un cubo trasparente e leggero in luoghi come questo, l’affascinante spazio di San Francesco, per godere delle opere degli artisti e dell’ambiente che li ospita, tra il passato e la contemporaneità.

Silvio Maiano
Appassionato

d’arte e artista egli stesso, per le sue opere usa molteplici tecniche e supporti di materiali diversi. Le sue ultime ricerche sono dedicate alla realizzazione di oggetti funzionali che uniscono arte e gioco per coniugare la ‘programmazione cinetica dell’opera con la variabilità infinita del risultato’ (come è stato detto per Bruno Munari), e che suggeriscono una fruizione ‘attiva’ da parte dei visitatori, che potranno interagire con le opere esposte e provare così sensazioni ed emozioni non esclusivamente visive. Conoscitore e ammiratore dell’opera e della personalità di Marcel Duchamp, Silvio Maiano ha frequentato Enzo Maiolino (nei suoi ultimi anni) che lo apprezzava per la qualità delle ricerche artistiche e per il rigore delle realizzazioni.

Giorgio Loreti

Laura Maineri
Si è diplomata al Politecnico di Torino in Scienze ed Arti della Stampa e in seguito alla Scuola di Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, dove ha lavorato per 20 anni per diverse case editrici e riviste. Tornata a Bordighera, frequenta da diversi anni l’Accademia Balbo. Negli ultimi tempi predilige nei suoi lavori la carta – materiale facile e riciclabile – in particolare la leggerissima e resistente carta cinese Wenzhou, sperimentando anche forme tridimensionali. L’intento del lavoro site-specific è empatizzare con gli spazi e l’atmosfera di San Francesco. Le isole sono disposte creando un movimento verso l’alto, movimento a cui dovremmo aspirare come esseri umani. Al culmine un ovale oro, che rimanda agli elementi esistenti nella Chiesa. L’oro nei secoli è stato usato per rappresentare la presenza divina, poiché, a differenza del ferro, non si ossida ed è quindi simbolo d’incorruttibilità ed eternità; per gli alchimisti, simboleggia la perfezione a tutti i livelli, compresi mente, spirito.

Riviera24- mostra-installazione Combinazione