Ventimiglia, approvato il nuovo regolamento della Biblioteca Aprosiana

31 ottobre 2024 | 13:34
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Ventimiglia, approvato il nuovo regolamento della Biblioteca Aprosiana

Al centro del dibattito la questione degli orari, ridotti per mancanza di fondi e di personale

Ventimiglia. Nel corso del consiglio comunale, convocato per questa mattina in seduta straordinaria, è stato approvato il nuovo regolamento della Biblioteca Aprosiana. Al centro del dibattito, esattamente come avvenuto negli scorsi giorni, è stata principalmente la questione dei nuovi orari, ridotti per mancanza di fondi, di personale e andando ad analizzare giorni e orari con maggiore e minore afflusso di pubblico.

«Questo nuovo regolamento nasce dall’esigenza e dalla volontà dell’amministrazione di aggiornarlo seguendo le nuove linee guida Unesco sulle biblioteche pubbliche, il precedente del 2011 è ormai obsoleto», ha spiegato l’assessore alla Cultura Serena Calcopietro che ha evidenziato le novità tra le quali un nuovo metodo di prenotazioni delle sale, la promozione e cooperazione con le biblioteche del territorio con una banca dati condivisa, una procedura più snella per le donazioni dei privati, la chiusura periodica per inventario e nuove linee guida di comportamento per utenti e personale dipendente in materia di disturbo, danneggiamento e accesso.

«Non godo di questa riduzione, nessun assessore è contento di ridurre servizi legati al proprio assessorato, quindi non c’è malafede, non è una questione politica, ma è un atto tecnico – precisa la Calcopietro in merito al tema orari – . La decisione è legata a ristrettezze del personale che si hanno non solo in questo Comune, ma anche in altre grosse città italiane dove l’orario è stato ridotto per le stesse ragioni. Si è pensato di affidare la gestione della biblioteca a delle cooperativa, ma la cifra è risultata troppo alta, per tale ragione questa possibile soluzione è stata abbandonata, esattamente come quella di affidarla a volontari poiché il valore della biblioteca è troppo alto. Le stesse criticità per la biblioteca potrebbero emergere anche per gli uffici Iat, il fondo antico, l’anagrafe e lo stato civile; non si può raddoppiare il personale e abbiamo altre emergenze a cui far fronte come il mercato e le scuole francesi».

Dura l’opposizione che al momento delle votazioni ha preferito astenersi: «Quando in estate avevamo fatto presente che mancava persona ci avete riso in faccia, invece manca davvero. Per quanto riguarda la biblioteca è l’amministrazione che decide dove allocare le risorse, evidentemente per la cultura non c’è tutto questo interesse. Quando i ragazzi escono da scuola trovano la biblioteca chiusa, quindi siamo contrari a questo regolamento e all’impostazione data», afferma il consigliere comunale di minoranza del Partito democratico Vera Nesci a cui ha fatto eco il consigliere Gaetano Scullino che ha chiesto il ritiro della pratica: «Non ritengo il vecchio regolamento obsoleto, ma solo da aggiustare. Forse possiamo darle una mano e migliorarlo per farlo andare avanti per più anni possibile». «É un luogo adatto per lo smart working e per il co-working e non ha abbastanza spazio a casa, è un centro di scambio culturale e un deterrente per l’abbandono scolastico, ma questo regolamento limita tutto ciò», le dichiarazioni del consigliere Cristina D’Andrea, «Far passare questo regolamento come una cosa tecnica vuol dire mentire sapendo di mentire, questa è una scelta politica. Anche in virtù dei numerosi frontalieri in smart working dopo il Covid bisognerebbe pensare a degli spazi in biblioteca, ma se è chiusa non si potrà mai fare. Ritiriamo la pratica e discutiamone di nuovo», la proposta del consigliere dem Alessandro Leuzzi.

Unita invece la maggioranza: «L’assessore Calcopietro è un ottimo problem solver, il regolamento è un elemento rigido ed è logico non inserire la questione dell’orario perché può essere rimodulato», ha dichiarato il consigliere della Lega Simone Bertolucci, «Complimenti all’assessore che ha avuto il coraggio di cambiare il regolamento – le parole del consigliere di Fratelli d’Italia Enzo Di Marco – . Non abbiamo le risorse allora si compensa con il cervello. Queste modifiche aumenteranno la qualità, non ha senso tenere aperta la biblioteca 24 ore su 24 se non c’è personale sufficiente, andrebbe a peggiorare solo il servizio offerto». «Ben venga affittare le sale a titolo oneroso a chi non ha il patrocinio, la carta dei servizi e il coinvolgimento delle scuole», ha concluso il consigliere Matteo Ambesi.