Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»

18 ottobre 2024 | 09:38
Share0
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»
Terminate le tre giornate di convegno sul nuovo Istituto di grafica e comunicazione, la preside Carelli:«Ragazzi osate, fate sentire la vostra voce»

Partirà nel settembre del 2025

Pieve di Teco. Grafica, mondo degli influencer, futuro lavorativo, laboratori ma soprattutto la consapevolezza dei ragazzi di osare, far sentire la propria voce, le proprie idee, per trovare il proprio posto nel mondo. Questi gli argomenti dei tre giorni di convegno che si sono svolte a Pieve di Teco in previsione dell’avvio del nuovo Istituto tecnico di grafica e comunicazione che partirà nel settembre 2025.

«Le altre due giornate di convegno- ha spiegato la dirigente Serena Carelli– sono state altrettanto interessanti e stimolanti come la prima giornata. Il tema di mercoledì era “la grafica e l’audiovisivo” dove al mattino abbiamo incontrato esperti del mondo del lavoro e studenti universitari che lavorano e studiano in questo campo. I ragazzi hanno avuto modo di tastare con mano concretamente l’approfondimento di queste materie legate all’indirizzo tecnico di grafica e comunicazione. Sempre mercoledì al pomeriggio siamo riusciti a fare dei laboratori con i ragazzi molto pratici e alla fine gli studenti erano contenti perché sono riusciti in poco tempo a sperimentare sia tecnica di grafica che audiovisivi e riprese e hanno potuto vedere gli strumenti che la scuola possiede perché fa parte del piano nazionale cinema per la scuola infatti abbiamo aperto la mattinata con il saluto del dottor Zambardino che è uno dei referenti del Ministero della cultura su questo piano che apre al mondo della scuola alla cultura del cinema e dell’immagine a 360 gradi quindi i bandi finanziati prevedono la possibilità di rapportarsi sia con il mondo cinematografico sia con con percorsi di costruzione del film».

«La giornata di giovedì, invece è stata dedicata al digitale e alla comunicazione. Abbiamo avuto due esperti di professionisti con interventi interessanti per i ragazzi perché li hanno aiutati a riflettere sull’uso consapevole del digitale sia nella loro quotidianità che nelle prospettive di studio e lavoro. Nel corso della mattinata ci siamo spostati sul mondo aziendale e del marketing dove un professionista, che ha chiarito un po’ il ruolo degli influencer. Ha parlato ai ragazzi con il loro linguaggio, spiegando loro cosa c’è dietro l’uso dei social che loro conoscono e usano ogni giorno, come si possono usare i social come sbocchi lavorativi. La giornata di giovedì ha avuto nel pomeriggio, nel momento conclusivo, l’intervento sull’importanza dell’orientamento e di come fare scelte consapevoli partendo da conoscenza di noi stessi ed è stato utile per la giovane platea in vista anche della scelta della scuola superiore. Abbiamo concluso dando spazio ai ragazzi che hanno ripercorso l’iter che ha portato la scuola alla conquista della bandiera verde. Da questa esperienza è nata la sfida lanciata i primi di settembre ai ragazzi di costruire, dal punto di vista grafico, la brochure della futura scuola superiore. Abbiamo dato un riconoscimento a tutti perché si sono impegnati in autonomia e hanno tirato fuori tante belle idee perché il messaggio era proprio questo ossia che i ragazzi devono osare per far sentire le proprie idee».