Orlando accetta la sconfitta, «determinante il risultato di Imperia e il tratto civico di Bucci»
Il candidato del Pd si è complimentato con il nuovo presidente: «Il centrosinistra ha radicato una presenza. Ora puntare alle amministrative di Genova»
Genova. Prima un silenzio quasi tombale in via XX settembre, poi l’applauso dei sostenitori che lo hanno accolto nel suo point al mercato orientale, non distante dalla sede della Federazione del Pd, dove ha atteso i risultati. Il candidato sconfitto del centrosinistra, l’onorevole Andrea Orlando, si è presentato di fronte alla stampa per commentare il voto quando erano le 21:30, e il sindaco di Genova, nonché suo avversario diretto, aveva accumulato oltre 7000 preferenze di vantaggio, consolidando una vittoria di misura, contesa fino all’ultimo.
Dopo la bufera giudiziaria che si è abbattuta sull’ex presidente Toti, poteva vincerle solo Marco Bucci queste elezioni regionali? Domandiamo a Orlando. «Il nuovo presidente aveva due elementi di forza», – ha dichiarato a caldo l’ex ministro, annunciando di essersi complimentato via telefono con lo sfidante -. «Un radicamento sul territorio e un tratto civico che ha calmierato potenziali tensioni nel centrodestra, fungendo da punto di equilibrio. Quel tratto civico ha evitato una discussione al loro interno che avrebbe potuto in qualche modo deflagrare, una specie di cavalleria rusticana che a mio avviso è solo rinviata».
Orlando ha poi ringraziato i suoi sostenitori, militanti e collaboratori, sottolineando come il risultato elettorale si sia giocato fino all’ultimo voto. «Abbiamo combattuto una battaglia difficile contro un sistema di potere forte e consolidato. Il margine di differenza è stato minimo», – ha aggiunto l’onorevole del Pd. Nella sua analisi del risultato, Orlando ha anche sottolineato la necessità di una riflessione nel centrosinistra nazionale, segnalando che le difficoltà del “campo largo” hanno pesato sulla sua campagna: «I numeri parlano da soli. Il nostro obiettivo deve essere costruire un’alleanza stabile e strutturata che non cambi format a ogni elezione».
Orlando ha infine evidenziato il dato di Genova, dove il centrosinistra ha mostrato un segnale di presenza forte, mentre Bucci ha potuto contare sull’appoggio decisivo di un centrodestra imperiese, che ha portato al mulino della sua coalizione un risultato bulgaro, superiore al 60%. «Genova, in particolare, sarà una sfida immediata e cruciale», – ha continuato il parlamentare Dem, riferendosi alle elezioni amministrative che si dovranno tenere per legge entro 6 mesi -. «Sicuramente qui la sfida si apre subito. Mi auguro che si possa partecipare con la stessa determinazione ma con più successo di quello che abbiamo avuto a livello regionale. I numeri sono da questo punto di vista molto incoraggianti e fanno anche un po’ giustizia di una narrazione di un modello Genova che era tutto luccichii. Da questo punto di vista voglio dire che il presidente Bucci perde nella sua città e vince grazie all’apporto determinante del centrodestra di Imperia e del residuo dell’armata Totiana. Spero che questi due elementi non ipotechino le scelte future».
Riguardo agli scenari futuri, Orlando ha espresso fiducia in un rafforzamento del centrosinistra locale e nazionale, pur non sciogliendo la riserva sul tema del suo ingresso in Regione come capogruppo della minoranza. «Valuterò con il mio partito se lasciare il parlamento. Siamo arrivati a un passo dalla vittoria, ma c’è ancora molto da fare. La battaglia è solo rinviata».