Il Consorzio “Cipressa e Costarainera” difende la proprietà. E Rivieracqua rimane fuori
«Non riceviamo pagamenti da Rivieracqua dal 2016 che ha con noi un debito di oltre 800mila euro»
San Lorenzo al Mare. Rimangono chiusi i cancelli del Consorzio idrico Cipressa e Costarainera all’arrivo del personale di Rivieracqua. Questa mattina i legali e soci del Consorzio, nato nel 1928, hanno “difeso la loro proprietà” opponendosi alla diffida inviata dal commissario per l’Ato Claudio Scajola affinché trasferisse impianti, reti, personale e gestione idrica direttamente a Rivieracqua.
«Non ci sono atti espropriativi, non ci sono documenti esecutivi, abbiamo preso atto che Rivieracqua ci ha comunicato che oggi sarebbe venuta. Siamo a qui a dire che la proprietà è la nostra e ad oggi in Italia non è ancora consentito entrare nella proprietà altrui» ha dichiarato l’avvocato Claudio Pesce, legale del Consorzio ai rappresentanti di Rivieracqua in presenza della Polizia Locale.
Rivieracqua al momento attuale ha un debito con il Consorzio di oltre 800 mila euro: «I termini della diffida non sono ancora scaduti, scadranno questa sera. La diffida non è un provvedimento che consenta a qualcuno di entrare. Il consorzio non riceve pagamenti da Rivieracqua dal 2016 ed ha 500 mila euro di accrediti scaduti ed inseriti nel piano concordatario alla data del 30 settembre 2023. Inoltre ha maturato ulteriori 200mila euro dall’ottobre 2023 ad oggi. Rivieracqua raccoglie e incassa le bollette di una parte degli utenti di questi comuni e il Consorzio svolge il servizio gratuitamente grazie ai suoi soci. Questa è la situazione. Siamo qua con una buona rappresentanza dei soci per dire che non si può entrare in casa d’altri espropriandoli e che non ci sono atti avviati per cui noi diciamo: non vi facciamo entrare e difendiamo la proprietà. Sono in corso le impegnative del caso» ha dichiarato l’avvocato Pesce alla presenza del presidente del consorzio, Giovanni Battista Martini nella sede di San Lorenzo al Mare.