Decreto “Salva casa”, oggi il convegno organizzato dal comune di Sanremo in materia di edilizia e urbanistica
L’assessore Massimo Donzella: «L’incontro di oggi vuole essere uno spunto interpretativo di questa norma volta a salvaguardare un bene primario come la casa»
Sanremo. È in corso, nella giornata di oggi, un convegno sul decreto “Salva casa” presso la Sala privata del Casinò. All’incontro, volto a comprendere meglio e ad analizzare le innovazioni legislative che favoriscono sia la semplificazione sia la regolarizzazione di alcuni temi centrali riguardanti l’edilizia, hanno preso parte il sindaco di Sanremo Alessandro Mager; l’assessore all’Urbanistica Massimo Donzella; l’assessore all’Urbanistica e pianificazione territoriale di Regione Liguria Marco Scajola; il responsabile del servizio Costruzioni in zone sismiche Bartolomeo Ravera; il responsabile del servizio del supporto giuridico Armando Genovese; la responsabile del servizio di pianificazione territoriale Sarah Frare; il dirigente del settore Imprese e territorio Giambattista Miceli; il direttore generale del territorio Alessandro Croce, e il responsabile del servizio Sue – edilizia privata Giovanni Brancatisano.
«Di fronte a una norma così importante, il “Salva casa”, che va a dettare delle soluzioni per facilitare e consentire il trasferimento dei beni immobili, dovevamo mettere a confronto tutti gli operatori di questo settore, come i responsabili dei servizi comunali di tutta la provincia, la Regione Liguria, gli uffici tecnici, gli ordini professionali, e l’associazione nazionale Costruttori edili, per cercare di trovare delle soluzioni condivise e delle interpretazioni che portassero ai migliori risultati.», ha affermato l’assessore Donzella, «L’incontro di oggi vuole essere uno spunto interpretativo di questa norma volta a salvaguardare un bene primario come la casa, per dare la possibilità di arricchire attraverso l’eliminazione di problemi normativi che non consentivano né gli accertamenti di conformità né i cambi di destinazione e uso, e che creavano problemi negli abusi edilizi. Vogliamo che ci sia un’interpretazione omogenea che tolga l’incertezza e dia delle soluzioni. Ringrazio particolarmente tutti coloro che hanno accettato questa sfida, l’assessore Scajola, l’ingegner Miceli, e tutti i responsabili dei servizi, perché non è facile, nel momento in cui una norma è così recente – parliamo del 24 luglio 2024 – mettersi in discussione per andare a proporre delle ipotesi interpretative. Bisogna avere come principio la salvaguardia del bene primario, e la possibilità di dare ricchezza a coloro che vogliono una casa e che hanno una cosa, e che purtroppo nel momento in cui questo bene diventa abusivo o con difformità, diventa un impoverimento, perché ne viene impedito il trasferimento o la cessione. Qui dobbiamo diventare noi gli interpreti. E a questo punto diventa un’interpretazione autentica che dovrà fare il governo attraverso delle circolari. Ma gli altri soggetti che contribuiranno a questa interpretazione saranno proprio gli uffici tecnici. Noi, come amministrazione Mager, vogliamo essere vicini agli operatori e ai cittadini.»
A seguire, è intervenuto anche l’assessore regionale Marco Scajola: «Questo incontro nasce da una collaborazione con il comune di Sanremo. Regione Liguria è qua oggi con i propri tecnici per incontrare professionisti della materia, e per parlare insieme delle possibilità del decreto “Salva casa” e dell’applicabilità di questo argomento. Il tema in questione è strettamente di competenza comunale, ma Regione Liguria avrà un ruolo, come lo abbiamo già avuto per tanti provvedimenti nazionali e non, di supervisione e di condivisione di quelli che possono essere gli aspetti da approfondire e chiarire sul territorio, ovvero agire compatti, e condividere una linea comune, perché questo decreto che può dare molti benefici ha bisogno di essere esplicitato, condiviso ed elaborato. Inoltre, nelle sedi opportune, valuteremo anche se ci saranno le possibilità di fare delle modifiche o delle migliorie, se questo dovesse essere mai un tema. Ma non credo. Noi come Regioni siamo da cuscinetto tra i comuni e lo stato. E quindi condividiamo con il governo, come rappresentanti delle regioni, anche le tematiche che emergono dai comuni. Ecco perché esistono questi incontri, per confrontarci e organizzare i lavori insieme. Dal punto strettamente della Regione, annuncio che il piano territoriale regionale è già stato approvato nella sua prima stesura in consiglio regionale, e porterà proprio l’impegno della pianificazione urbanistica da parte dell’amministrazione comunale. Dunque, una grossa fetta di competenze e di pratiche urbanistiche non dovranno più essere approvate da Regione Liguria, ma direttamente ed esclusivamente dai comuni».
«L’argomento protagonista di oggi è molto interessante, data la novità legislativa.» ha dichiarato in apertura del convegno il sindaco Mager, «Si tratta dell’ennesima rivisitazione del dpr 380/2001. Negli anni se ne sono succedute diverse, ma questa in particolare ha l’obiettivo, che sembrerebbe potenzialmente realizzabile, di semplificare alcune procedure di taluni abusi edilizi. La norma prevede, tra l’altro, una maggiore specificazione di quelli che sono gli interventi di edilizia libera, interviene sulla regolarizzazione dei sottotetti, sull’abitabilità per superfici delle singole abitazioni, e interviene anche in materia di sanzioni. Dopo tanti anni di esercizio della professione da parte mia, nel settore penale, in cui mi sono trovato a difendere clienti privati, amministratori pubblici e imprenditori imputati dei più insignificanti reati in materia edilizia, forse, questa occasione sarà la volta buona per evitare che certe situazioni si continuino a verificare. L’idea di organizzare questo incontro è stata dell’ingegner Miceli e dell’assessore Massimo Donzella, e io l’ho supportata di buon grado. È importante che ci sia un immediato confronto tra i fruitori della norma e gli interlocutori pubblici, che sono coloro che sono chiamati ad applicare in concreto la legge. Questo complesso normativo favorisce la libera trasferibilità delle compravendite immobiliari, soprattutto residenziali, proprio perché elimina alcuni ostacoli alla possibilità della compravendita, soprattutto in presenza di difformità di natura esclusivamente interna, perché si recepisce la possibilità di mutare la destinazione d’uso, purché questo rimanga confinato nel perimetro interno. Quindi, un giudizio che apparentemente è positivo, e che speriamo andrà corroborato dall’interpretazione pratica e dall’esperienza professionale di tutti i giorni.»