Cpr a Diano Castello, Piantedosi: «Ipotesi resta ma non è priorità»

Ventimiglia. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è tornato a parlare dell’ipotesi Centro per il rimpatrio (Cpr) presso l’ex caserma Camandone di Diano Castello nel corso della conferenza stampa che si è tenuta oggi pomeriggio, al forte dell’Annunziata di Ventimiglia, in seguito al vertice franco-italiano che si è tenuto in frontiera, alla presenza del premier francese Michel Barnier e del ministro dell’Interno d’oltralpe Bruno Retailleau. Una questione che aveva sollevato non poche protesta da parte dei sindaci del golfo dianese, preoccupati da questa eventualità.

«Confermo che l’ipotesi è in fase di valutazione, – ha detto il ministro. «Si tratta di una possibile soluzione inserita all’interno di un programma più ampio che il governo intende portare avanti per rafforzare il sistema di gestione dei flussi migratori. L’obiettivo generale è individuare almeno una struttura per ogni regione». Piantedosi ha inoltre precisato che, «dopo la prima valutazione, al momento sono in corso ulteriori approfondimenti. Ci sono altre soluzioni sul tavolo, alcune delle quali sono più mature e prioritarie rispetto a quella delle caserme Camandone».

Nonostante ciò, ha chiarito che l’idea non è stata del tutto abbandonata: «Sarebbe sbagliato dire che abbiamo accantonato definitivamente questa possibilità. È ancora una delle ipotesi, ma ci sono altre prospettive su cui stiamo lavorando con maggiore priorità». Infine, il ministro ha espresso la speranza che, attraverso le politiche attuali per il contenimento dei flussi migratori, possa ridursi la necessità di nuove strutture per i rimpatri: «L’obiettivo tendenziale è ridurre la pressione sui centri di accoglienza, cercando di bloccare il flusso di migranti irregolari».