Combine al Casinò di Sanremo, chiuse le indagini

31 ottobre 2024 | 13:32
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Combine al Casinò di Sanremo, chiuse le indagini

Dieci indagati dalla Procura di Imperia

Imperia. Si è chiusa con dieci indagati l’inchiesta, coordinata dal sostituto procuratore di Imperia Veronica Meglio, su una presunta combine al gioco “Punto e Banco” del Casinò di Sanremo. La Procura contesta, a vario titolo, l’associazione per delinquere finalizzata alla truffa, il peculato e la corruzione che avrebbero portato a vincite “facili” al gioco del “Punto e Banco”.

Le indagini sono iniziate nel 2022, a seguito della registrazione di perdite anomale al gioco, che avrebbero portato a una truffa di centinaia di migliaia di euro.

Tra gli arrestati figurava il “cartaio” del Casinò, all’epoca di 58 anni, Luigi “Silvio” Carbone, morto nel corso delle indagini. La casa da gioco, dopo aver ricevuto dalla Procura di Imperia i primi riscontri delle indagini, sospese subito Carbone, al quale venne concessa, come prevedono la legge e i regolamenti interni, la possibilità di fornire spiegazioni rispetto al proprio anomalo operato. Ma le spiegazioni di Carbone vennero considerate troppo generiche e poco convincenti. Da qui la decisione del provvedimento più drastico, che portò al licenziamento dell’allora dipendente del Casinò.

Carbone era accusato di aver segnato le carte utili con delle lievi abrasioni sul dorso. Gli altri indagati sarebbero tutti giocatori.

Di seguito i nomi degli imputati che vennero raggiunti da misura cautelare

In carcere finirono il cartaio e il capo. A capo dell’organizzazione truffaldina c’era, secondo gli inquirenti, Francesco Ricotta, 67 anni, nato a Riesi (Caltanissetta), ma residente a Grugliasco (Torino), considerato la mente dell’organizzazione e Luigi Carbone, detto Silvio, 58 anni, nato e residente a Sanremo (Imperia), il braccio destro della presunta combine, il cartaio del Casinò.

Erano quattro i destinatari della misura cautelare degli arresti domiciliari: Michele Rubino, 64 anni, nato a Ripacandida (Potenza) e residente a Rivoli (Torino); Raffaele Leonardo Ferri, 73 anni (chiamato “il vecchio”), nato a San Severo (Foggia), ma residente a Carrara; Luigi Betti, 47 anni, nato a Moncalieri (Torino), ma residente a Nichelino (Torino) e Antonio Del Core, 58 anni, nato a Battipaglia (Salerno), ma residente a Sanremo (Imperia).

Era stata applicata la misura attenuata dell’obbligo di dimora nei confronti di: Franco De Matteis, 60 anni, nato a San Severo (Foggia) e residente a Grugliasco (Torino); Islam Amirul, 41 anni, nato in Bangladesh e domiciliato a Sanremo (Imperia); Luciano Rossi, 51 anni, nato in Svizzera, ma residente Villarbasse, in provincia di Torino) ed Emilio D’Eliso, 53 anni, nato e residente a Rivoli (Torino).