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Cold Case svedese, parla la moglie dell’imputato: «Era un uomo violento, voleva il controllo su tutto»

15 ottobre 2024 | 17:34
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Cold Case svedese, parla la moglie dell’imputato: «Era un uomo violento, voleva il controllo su tutto»

«Quando Sargonia scomparve, Salvatore era calmo: mi è sembrato strano»

Imperia. «Il nostro matrimonio è finito quando il mio ex marito, Salvatore Aldobrandi, è stato condannato per violenza sessuale nei confronti di un’altra donna ed è stato in carcere per due anni». Inizia così la testimonianza di Annelie Birgersson, donna svedese che nel 1977 aveva sposato Salvatore Aldobrandi: il pizzaiolo di 73 anni, originario di San Sosti (Cosenza), da anni residente a Sanremo, arrestato il 17 giugno del 2023 su ordine del gip di Imperia, perché ritenuto responsabile di aver ucciso Sargonia Dankha, 21 anni, di origini irachene, naturalizzata svedese, sparita nel nulla nel primo pomeriggio del 13 novembre del 1995 a Linköping.

Con Aldobrandi, la donna ebbe due figli, nati nel 1983 e nel 1986, che ora, da adulti, hanno tagliato ogni rapporto con il padre.

Davanti alla Corte d’Assise di Imperia, presieduta dal giudice Carlo Alberto Indellicati con a latere Eleonora Billeri, Birgersson è comparsa come teste della Procura. Rispondendo alle domande del pubblico ministero Paola Marrali, che ha coordinato le indagini per omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere insieme al collega Matteo Botti, la donna ha raccontato degli undici anni di convivenza con l’uomo che in Svezia tutti chiamavano Samuel: «Non era una convivenza pacifica – ha detto – Lui era un uomo violento, che voleva il controllo su tutto. Sono stata maltrattata anche quando ero incinta del secondo figlio: mi tirava dei calci, anche in pancia, mi prendeva per la gola».

In particolare, l’ex moglie di Aldobrandi ha ricordato un episodio: «Un giorno si è buttato sopra di me all’ingresso di casa, mi ha preso per la gola e voleva strozzarmi, poi è arrivata nostra figlia e ha detto “papà, cosa stai facendo?” e lui ha smesso».

Anche come padre, ha sottolineato la donna, Aldobrandi era «inaffidabile. Molte volte ha cancellato gli appuntamenti con i suoi figli».

«Aldobrandi può essere molto simpatico finché gli si dà ragione, e generoso anche – ha aggiunto sempre Birgersson – Ma cambia se gli si va contro. Diventa aggressivo. Un giorno ho tardato a pranzo, perché ero fuori in campagna con i bambini, li facevo andare con lo slittino sulla neve. Lui era talmente arrabbiato che, quando siamo rientrati, ha spaccato la finestra con le mani.Per me è uno psicopatico, ma non sono un medico per dirlo».

Del rapporto con Sargonia Dankha, la donna non ricorda molto. «Voleva presentarla ai nostri figli e mi ha detto che era la ragazza più bella del mondo – afferma l’ex moglie -. Mi chiamava quando litigavano, una volta ad esempio era disperato perché le aveva pagato una crociera e lei non ne voleva sapere di lui».

«Ho appreso della scomparsa di Sargonia dal giornale – ha concluso -. Salvatore era all’ospedale per essere operato, allora sono andata da lui e gli ho chiesto se sapeva qualcosa, lui mi ha risposto di no e ho avuto l’impressione che non gliene importasse niente, non era in pensiero per lei. Mi è sembrato un comportamento strano, in quanto lui era completamente ossessionato da Sargonia e invece in quel momento era calmo».