Bajardo, conferita la cittadinanza onoraria ad Antonio Rubino

9 ottobre 2024 | 11:25
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Bajardo, conferita la cittadinanza onoraria ad Antonio Rubino

Per aver contribuito attraverso la sua produzione artistica alla fama del paese e per lo straordinario attaccamento a Bajardo dimostrato per tutto il corso della sua vita

Bajardo. Conferita la cittadinanza onoraria ad Antonio Rubino. Così il sindaco Remo Moraglia ha relazionato nello scorso consiglio comunale del 4 ottobre in merito alla decisione: «Il Sindaco si fa interprete della proposta di alcuni Consiglieri per conferire la Cittadinanza Onoraria in Memoria al celebre disegnatore e letterato Antonio Rubino per aver contribuito attraverso la sua produzione artistica alla fama del paese e per lo straordinario attaccamento a Bajardo dimostrato per tutto il corso della sua vita. La comunità di Bajardo gli ha già intitolato: la Piazza Antonio Rubino in data 17 luglio 2014 e la Sala Polivalente in data 29 luglio 2022. Antonio Rubino, d’antica famiglia ligure-ponentina, nasce a Sanremo il 15 maggio 1880 da Giovanni Battista Rubino e Maria Sarlandiere».

Prosegue il primo cittadino baiocco: «Ancora bambino, in seguito alla morte della madre, viene mandato, durante l’estate, ad Apricale e Bajardo, borghi di origine dei suoi avi paterni, dove apprende la vita libera dei boschi e intreccia le amicizie che resteranno tali per sempre e che gli ispirano racconti legati alle leggende e le tradizioni dei due paesi e che lo porteranno a trascorrere molte delle sue estati nel nostro borgo fino al giorno del suo decesso avvenuto il 1° luglio 1964. Già dall’adolescenza dimostra la sua creatività e la sua propensione artistica verso la poesia, la narrazione, l’arte figurativa, decorativa e umoristica. Dopo la laurea in Legge, ottenuta a Torino, inizia la sua collaborazione alcune grandi testate giornalistiche quali La Stampa e Il Corriere per il quale divenne favolista ed illustratore del Corriere dei Piccoli. Viene, in seguito, nominato Direttore di Topolino e Paperino dalla casa editrice Mondadori. Sul finire degli anni venti fonda e dirige Mondo Bambino e poi Mondo fanciullo. Nel 1949 a Sanremo, ormai finita la guerra, contribuisce alla fondazione de Il Gazzettino della Riviera dei Fiori, poi diventato Il Gazzettone e La Gazzetta di Sanremo. Si occupa di pubblicità, famose quelle per la Pasta Agnesi e la Milano Sanremo, fino a produrre, per il settore animazione della Incom , da lui diretto, un cartone animato, Il paese dei ranocchi, che viene premiato al Festival del Cinema di Venezia nel 1942. Il suo rapporto con Bajardo, nonostante i suoi importanti impegni, non subisce interruzioni: torna sempre vivendo appieno la socialità bajocca e coltivando l’antica amicizia con gli abitanti del paese. Pubblica sulla Domenica del Corriere articoli e poesie sulla Festa Ra Barca e la poesia Pallarea (la pineta di Bajardo) oltre a numerosi racconti legati alle leggende e le tradizioni bajocche».

Aggiunge Moraglia: «In uno dei suoi numerosi ritorni al paese tanto amato, decora le pareti della tavernetta dell’Albergo Miramonti immortalando il suo celebre motto: Non c’è nulla che allarghi il cuore come la voce del paiolo, a dimostrare il suo rapporto affettivo con Bajardo, legato anche alle consuetudini familiari apprese dai nonni. In vecchiaia Antonio Rubino si rifugia sempre più nella sua Bajardo per ritrovare parenti e amici con cui parlare in dialetto e ricordare la gioventù passata. Durante una delle sue consuete passeggiate nel bosco per prendere appunti per una nuova opera qui viene a mancare il 1° luglio 1964 durante il cammino del ritorno, a due chilometri dal paese».