Accusato di stalking nei confronti del virologo Bassetti, 37enne patteggia dieci mesi

2 ottobre 2024 | 13:12
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Accusato di stalking nei confronti del virologo Bassetti, 37enne patteggia dieci mesi

Per il prossimo 30 ottobre, in tribunale a Genova, sono attese le repliche del pm e l’eventuale definizione del rito alternativo

Genova. Un 37enne originario di Sanremo ma abitante a Trento, C.S., ha concordato un patteggiamento a 10 mesi di reclusione (pena sospesa) e mille euro di multa per l’accusa di stalking nei confronti del virologo Matteo Bassetti, direttore della clinica per Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, divenuto simbolo a livello nazionale della campagna vaccinale anti Covid durante il periodo della pandemia.

I fatti sono avvenuti a partire dal 30 agosto 2021, quando C.S., in concorso con numerose altre persone, molte delle quali non identificate, ha iniziato a tempestare giorno e notte il medico di telefonate, utilizzando l’utenza privata che era stata pubblicata, da un soggetto mai identificato che si firmava “Cristina Z. Wanderlust”, il giorno prima sul canale Telegram “Basta dittatura!”, dove all’epoca erano iscritte 40mila persone.

Per il prossimo 30 ottobre, in tribunale a Genova, sono attese le repliche del pm e l’eventuale definizione del rito alternativo.

L’invito a molestare Bassetti era contenuto in una conversazione dal titolo: «Preparazione indirizzi case delle merde criminali». Nel post, gli utenti venivano invitati a contattare il medico per poi dare conto, sul canale, «delle azioni vessatorie compiute – si legge agli atti – nonché incitando i membri della chat a porre in essere azioni violente nei suoi confronti». Una serie di minacce, condite a molestie, che avrebbe costretto Bassetti ad alterare le proprie abitudini di vita, come limitare l’uso del telefono non rispondendo a numeri sconosciuti e non memorizzati in rubrica, ridurre le occasioni di partecipazione in presenza ai congressi, rinunciare a uscire con la famiglia, ad andare al cinema, alla messa e allo stadio e partecipare a eventi pubblici solo con la vigilanza delle forze dell’ordine.

L’imputato, difeso dagli avvocati Luca Fucini e Marco Todaro di Sanremo, è accusato di aver intrattenuto con Bassetti una comunicazione telefonica di quindici secondi e di aver pubblicato, sempre sul canale Telegram, la conferma che il numero appartenesse proprio al virologo. Il 37enne, inoltre, ha anche contattato il medico via chat, rendendo poi noto sul canale: «Ho scritto un messaggio a Bassetti su WhatsApp e mi ha detto che sono stato segnalato alla Digos…senza motivo poiché non gli ho scritto niente di male».