In rovina

Villa Sultana non è salva, ora Cimiotti invoca l’intervento della Soprintendenza fotogallery

Oggi il sopralluogo del sindaco: «Nonostante i nostri sforzi, i lavori necessari non sono stati completati»

Ospedaletti. L’inesorabile declino dell’ex primo Casinò d’Italia continua nonostante gli sforzi dell’amministrazione comunale che vorrebbe impedirlo. E’ un’amara constatazione quella di cui ha dovuto prendere atto stamattina il sindaco della cittadina, Daniele Cimiotti, all’esito di un sopralluogo effettuato all’interno del parco di Villa Sultana: l’immobile continua a deteriorarsi, e i lavori di messa in sicurezza avviati nei mesi scorsi dalla proprietà, come l’installazione di una copertura in lamiera a seguito delle ordinanze del Comune, non sono stati completati. Ciò ha lasciato esposte alcune parti del tetto, che l’ultima ondata di maltempo ha ulteriormente danneggiato. Inoltre, l’area esterna alla struttura versa in stato di degrado, aggravato dalla presenza di scarti di cantiere abbandonati e dalla progressiva instabilità di un muro di contenimento, che minaccia la sicurezza dell’intero complesso.

Insomma, una fotografia impietosa, quella scattata oggi dal primo cittadino, che presto, promette, tornerà a firmare ordinanze di messa in sicurezza urgente rivolte ai possessori dell’edificio storico, la famiglia Parodi. «Devo ammettere che i lavori necessari per mettere in sicurezza Villa Sultana non sono stati completati del tutto, – spiega il sindaco Cimiotti -. L’acqua, specialmente le piogge, continua a danneggiare alcune parti della struttura. Le coperture che dovevano essere già terminate, non sono state ultimate, e nemmeno la pulizia delle aree che era stata prevista».

«Abbiamo fatto un sopralluogo a luglio per verificare la situazione, e un altro questa mattina. Ora, partirà una lettera che elencherà tutte le problematiche riscontrate. Diffideremo nuovamente la proprietà a intervenire, e se non lo faranno, ci aspettiamo un’iniziativa della Sovrintendenza, con cui siamo già in contatto. Villa Sultana è un bene culturale e c’è una legge che obbliga i proprietari, ancorché privati, a conservarli adeguatamente. E così non è: qualcosa è stato fatto, ma solo perché li abbiamo obbligati».

«Il nostro obiettivo principale adesso è mettere in sicurezza la villa, evitare che la situazione peggiori e far sì che la struttura rimanga stabile. In futuro – conclude Cimiotti -, sarebbe bello poterla rendere visitabile e rimettere a posto il parco, che è davvero meraviglioso e dovrebbe essere restituito alla comunità, ai cittadini». Villa Sultana rimane al centro di una possibile permuta immobiliare con il palazzo del Piccadilly, di proprietà comunale. Se l’operazione non dovesse concludersi, potrebbe tornare d’attualità la vendita all’asta dell’attuale sede della polizia locale, allo scopo di recuperare fondi da destinare alla salvaguardia e valorizzazione dell’ex Casinò. Prima che sia troppo tardi.

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