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Un manager per la Liguria, intervista esclusiva al candidato presidente Marco Bucci

25 settembre 2024 | 07:00
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Un manager per la Liguria, intervista esclusiva al candidato presidente Marco Bucci
Un manager per la Liguria, intervista esclusiva al candidato presidente Marco Bucci
Un manager per la Liguria, intervista esclusiva al candidato presidente Marco Bucci

Il punto sul Ponente ligure, dalle infrastrutture alla sanità: le idee di Bucci per rilanciare l’Imperiese

Sanremo. «Immagino una rete integrata di infrastrutture stradali e ferroviarie. Al primo posto c’è il completamento del raddoppio ferroviario nel tratto Finale Ligure e Andora, tema di competenza di Ferrovie dello Stato, sul quale però Regione deve continuare vigilare. Penso anche ad un programma di potenziamento con la realizzazione della Aurelia bis: da Imperia a Ventimiglia sarà una superstrada moderna e tecnologica, nel pieno rispetto dell’ambiente, costituita da tronchi già ammodernati e da altri da ammodernare. Puntiamo poi a snodi strategici come il Colle di Tenda, l’adeguamento della SS 28 in Valle Tanaro e la realizzazione del collegamento Armo-Cantarana la cui progettazione è stata inserita per la prima volta nel contratto di programma Anas. Regione dovrà continuare a svolgere un ruolo di coordinamento tecnico sui cantieri per i lavori della rete autostradale per ridurre i disagi».

A dichiararlo, in una lunga intervista concessa a Riviera24.it, è il sindaco di Genova Marco Bucci, candidato presidente di Regione Liguria per il centrodestra alla tornata elettorale dei prossimi 27 e 28 ottobre. Un’intervista a tutto tondo, iniziata con una domanda su come immagina un modo per collegare meglio Ventimiglia a Genova, e proseguita approfondendo altri temi, tutti relativi al Ponente Ligure. Così, l’uomo che ha realizzato a tempo record il ponte San Giorgio dopo il dramma del crollo del Morandi, dimostra a chi trova la sua figura “Genovacentrica” di conoscere e seguire da vicino le problematiche che attanagliano l’Imperiese, e di avere le idee chiare su come tentare di risolverle.

Altro tema dolente è la sanità. Le liste d’attesa nel Ponente ligure sono spesso infinite. La zona e gli ospedali presenti non attraggono i giovani medici. Affitti esosi e pochi servizi disincentivano i professionisti. Quali saranno le sue mosse in materia di sanità se dovesse essere eletto presidente della Liguria?  «Siamo di fronte ad un problema di caratura nazionale – risponde Bucci -. Una possibile soluzione l’ho trovata personalmente quando nel 2016 da manager in Liguria Digitale, con l’allora direttore generale di Asl 3 ho azzerato i tempi grazie all’efficientamento dei tempi di utilizzo delle macchine per gli esami diagnostici e con il naturale adeguamento economico per i sanitari. Ma non è l’unica strada, nel caso non fosse sufficiente ricorreremo anche al privato accreditato. Si possono mettere in campo anche azioni per migliorare l’appropriatezza delle prescrizioni mediche utilizzando l’informatica e algoritmi di intelligenza artificiale. Per attrarre giovani medici nel Ponente ricordo che negli ultimi anni sono state portate avanti iniziative per creare foresterie e spazi per affitti contenuti o addirittura simbolici. Asl 1, Regione Liguria e i Comuni del territorio devono continuare su questa strada e potenziare queste azioni».

E’ d’accordo sulla realizzazione dell’ospedale unico a Taggia?«L’edilizia ospedaliera è un tema strategico nel mio programma. In questo senso l’ospedale unico del Ponente, che sorgerà a Taggia, risulterà baricentrico rispetto a quello di Sanremo e quello di Imperia e garantirà prestazioni migliori efficientando le risorse».

Porti. A Ponente si parla da anni di ingrandimenti e nuovi progetti. Dal restyling di Porto Vecchio a Sanremo, all’annosa questione del mai finito porto di Ospedaletti. Il settore portuale è trainante in Liguria, anche a livello turistico: come rilanciarlo anche nell’Imperiese? «Nel ponente ligure ci sono diverse occasioni di sviluppo turistico legate ai porti. Si tratta di piccoli porti dalla vocazione turistico- commerciale. Ventimiglia ne è un esempio importante che ha visto un investimento del Principato di Monaco. Grazie a questa infrastruttura nel retro della cittadina di frontiera c’è la volontà di sviluppare un waterfront. Questa progettualità significa investimenti di qualità e nuova occupazione. Penso anche a Bordighera con lo sviluppo di una nuova portualità, ma anche a Sanremo dove il nuovo sindaco sta ragionando su un restyling del Porto Vecchio. Diventa quindi strategico un confronto con i sindaci di questo territorio consapevole che Regione Liguria contribuisca in maniera determinante affinché questi progetti decollino nel modo più corretto ed efficace».

Di vitale importanza nel comprensorio Intemelio è il rapporto con la vicina Francia e il principato di Monaco. Pensa che a livello istituzionale si possa fare qualcosa di più per agevolarlo? «Regione Liguria è da tempo al lavoro per tutelare i lavoratori che ogni giorno oltrepassano la frontiera. Ogni anno per esempio vengono finanziati corsi di lingua francese gratuiti per una media di centocinquanta lavoratori. Con un lavoro congiunto con il Governo, Regione Liguria ha ottenuto il taglio dell’imposizione fiscale per i pensionati di Monaco dal 23 al 5%. Ovviamente tutto si può ancora migliorare per esempio sul fronte sanitario: in questo senso lavoreremo a convenzioni specifiche coinvolgendo anche l’associazione Fai (Frontalieri Autonomi Intemeli)».

I piccoli borghi dell’entroterra costituiscono un valore aggiunto al territorio, ma spesso è difficile viverci. Questo porta allo spopolamento e al rischio di abbandonare interi paesi, i cui sindaci si trovano in difficoltà anche per realizzare le opere necessarie più piccole. Quali strategie attuare per incentivare il ripopolamento di quei borghi?

«Sui piccoli borghi, che costituiscono la maggior parte del territorio imperiese, si è fatto molto in questi anni. La provincia di Imperia è quella che, dal 2021 a oggi, ha avuto più risorse per progetti di rigenerazione urbana. 47 interventi finanziati per un totale di 13,5 milioni di euro: 30 di questi sono in paesi dell’entroterra. Con questo tipo di opere si rivitalizzano piazze vie e interi paesi. Ma sull’imperiese abbiamo anche quelle della valle Arroscia e della zona della val Nervia. Grazie a questa strategia su questo territorio abbiamo portato eventi di livello anche sul fronte della formazione come ‘Orientamenti Summer’. Questo è il percorso che intendiamo portare avanti».

Trasporto pubblico. Riviera Trasporti, la società che gestisce il tpl nell’Imperiese è da anni a rischio fallimento. Lo scorso anno il Tribunale ha omologato il concordato preventivo proposto dalla società. Ma i disagi sono all’ordine del giorno, soprattutto nel corso dell’anno scolastico, con corse saltate, mezzi vetusti e strapieni. Il servizio offerto è pessimo, nonostante lo sforzo della Provincia. A livello regionale è possibile intervenire per portare risultati concreti?

«A Genova , con Amt e Amiu, abbiamo ereditato due società in fase ‘prefallimentare’ e dal 2017 i loro bilanci non sono solo in ordine, ma tutti gli anni generano utili. La nostra competenza manageriale sarà dunque impegnata affinché anche Riviera Trasporti possa recuperare il gap con un management efficace. Occorre nell’immediato predisporre azioni sulla riorganizzazione del servizio e interventi di valorizzazione del personale da concordare con le organizzazioni sindacali. Regione ha poi competenza per fare pressioni sul Governo per incrementare il Fondo Nazionale Trasporti. In secondo luogo – conclude Bucci – Ci deve essere un impegno forte a reperire risorse aggiuntive: servono 80 milioni da destinare ad investimenti funzionali al rinnovo del parco mezzi da ripartirsi nel corso del quadriennio 2025-2028 e per incrementare il Fondo Regionale Integrativo Trasporti da destinare agli enti di Governo».