“Sail the Children”: dipingere e navigare con i bambini. Davide Besana e “Midva” alle Vele d’epoca
Sulla barca che fu di Giorgio Bocca: «Era conosciuto come rude alpinista, partigiano, montanaro, ma aveva una grande passione per il mare»
Imperia. Velista, ma con una passione per i fumetti, scrittore, giornalista e filantropo. Davide Besana è un personaggio unico nel mondo della vela, che ha saputo unire la sua passione per il mare, per i disegni e la scrittura ad un progetto solidale.
Alle Vele d’Epoca di Imperia, a bordo sella sua “Midva” svetta la bandiera di Save The Children, che con lui veste anche la variante marinara di “Sail The Children” in collaborazione con la celebre organizzazione mondiale oltre che alla Lega Navale Italiana, al corpo della Guardia Costiera, alla Federazione Italiana della Vela a favore di tanti bambini.
«Sail the children è il nome del progetto che sto portando avanti da tre anni. Giro l’Italia e tutte le sue coste, mi fermo nelle città dove Save The Children ha sede. Qui portiamo fuori i loro ragazzi e gli facciamo vedere cosa è la vela e la loro città vista dal mare. Tornati a terra facciamo una lezione di disegno in cui ricapitoliamo tutta la giornata. Sono due momenti in cui si scatena la fantasia dei ragazzi perché la vela è un luogo che fa sognare terribilmente, specie chi in barca non ha mai avuto l’occasione di andarci. Il disegno invece è il luogo in cui un foglio bianco può diventare una storia bellissima. In primavera è stato siglato un accordo fra la Lega Navale Italiana di cui sono socio, che mi segue in questo progetto e Save The Children, per cui i ragazzi di diverse città possono fare corsi della lega e diventare giovani velisti. Questo può essere per loro un cambio, non solo mentale ma anche sociale».
Midva è da anni una signora del mare che ama Imperia e che è amata dal suo armatore. Una imbarcazione che ha una lunga storia e che fu uno dei “luoghi del cuore” di Giorgio Bocca, il “secondo papà” di Davide. «Questa barca l’ho comprata il giorno di Černobyl, su richiesta di Giorgio Bocca, che è stato il secondo marito di mia madre, Silvia Giacomoni. L’abbiamo usata tanti anni per andare a spasso. Il Bocca era conosciuto come rude alpinista, partigiano, montanaro, però aveva una grande passione per il mare e per la navigazione e gli piaceva tantissimo stare a mollo in acqua. Adesso su Midva vado in giro con i miei figli. Penso che la vita ci sposti in giro come le meduse nella corrente. Sono molto felice di questa barca, le voglio bene. Ogni tanto ci parliamo, lei mi diche “ho un po’ di mal di schiena” io le dico “anche io, va beh andiamo lo stesso».