Rivieracqua, il consiglio comunale approva bozza di statuto e patti parasociali
C’è tempo fino al 31 ottobre per l’individuazione di un socio privato. Cecilia Brescianini, sub commissario ad acta per la provincia di Imperia: «É stato un percorso complesso»
Ventimiglia. Con i voti contrari dei consiglieri comunali del Partito Democratico Leuzzi e Nesci, astenuti i consiglieri Sismondini e D’Andrea, sono stati approvati in consiglio comunale la bozza di statuto e i patti parasociali della società mista Rivieracaqua Spa successivamente all’acquisizione delle quote della società in house.
Come spiegato dalla dottoressa Cecilia Brescianini, sub commissario ad acta per la provincia di Imperia: «Questo complesso percorso, partito l’anno scorso, finalizzato all’individuazione di un socio privato, già approvata dall’assemblea dei Sindaci nel 2019, è stato condiviso con il Tribunale Fallimentare in quanto il tribunale stesso aveva posto delle regole e delle indicazioni perentorie per poter arrivare all’approvazione dei concordati preventivi che prevedevano che entro il 31 ottobre di quest’anno venisse individuato un socio privato che potesse, acquisendo il 48% delle quote sociali, mantenere una prevalenza pubblica della società e che potesse trasferire le risorse necessarie per garantire la continuazione della società stessa».
«Ventimiglia è una città centrale sul tema acqua o almeno dovrebbe esserlo – ha dichiarato il sindaco Flavio Di Muro – . Al di là dello statuto e dei patti parasociali credo che sia interesse unanime giocare un ruolo da protagonista nelle future scelte in termini di investimenti e attenzione alle problematiche. Nel nostro comune c’è il fiume Roja che è la più importante fonte di approvvigionamento idrico della provincia e della zona francese. Sappiamo che quando parliamo di fiume Roja parliamo di interventi all’interno del fiume, la Provincia ha avuto un ruolo proattivo con Regione Liguria per interventi grattage».
Tra i temi affrontati dal primo cittadino anche quello di garantire uno sportello funzionante per le utenze sul territorio comunale: «Sono stati momenti di difficili nell’apprendere l’aumento tariffe. Ci siamo trovati in una situazione imbarazzante con Rivieracqua che non ha messo a disposizione uno sportello, lo abbiamo fatto a nostre spese per sostenere la popolazione, soprattutto gli anziani, per capire come poter pagare. Vorrei sottolineare che un parere dell’Autorità garante per la concorrenza certifica la correttezza della proceduta. Come amministrazione abbiamo avuto problemi di confronto, ma in linea con quello che è mio credo politico sono aperto a soci privati per evitare sprechi e attrarre investimenti giusti», ha concluso.
«Questa è pratica importante, rinviata più volte, sulla quale altri Comuni si sono già espressi – ha affermato il consigliere di minoranza Alessandro Leuzzi – . La pratica però solleva dei dubbi; noi siamo il terzo Comune della provincia, diamo acqua a un pezzo di Francia, di Savona e a tutta la provincia di Imperia, ma andremo a valere meno dell’1%. Nel passato si potevano fare altre scelte, la società ha più impiegati che operai, andrebbe rivista, è un fallimento della politica». A concentrarsi sulla disparità delle quote anche il consigliere di minoranza Gabriele Sismondini.
«Aiga non aveva gli stessi debiti di Rivieracqua, era una società sana – sono state le parole del consigliere di minoranza Gaetano Scullino – . Quando siamo stati obbligati ad entrare in questa società abbiamo provato a resistere e pensato che Aiga poteva andare avanti anche se la legge non dice questo. 19 Comuni montani sono riusciti a fare una gestione comunale. É importante avere sul nostro territorio un ufficio che dia risposte ai concittadini, è impensabile che la città di Ventimiglia, capofila del comprensorio Intemelio, non abbia una succursale come Sanremo e Imperia. Mi auguro che il nuovo socio privato lo tenga in seria considerazione».
«Il Comune avrà una partecipazione in Rivieracqua esigua rispetto ad altri comuni per il semplice fatto che vantano più credito verso la società – ha spiegato il consigliere di maggioranza Gabriele Amarella – . I problemi di Rivieracqua non sono di adesso, ma del passato. L’acqua rimane pubblica, ben venga per noi la partecipazione privata».