Sciopero

Riviera Trasporti, presidio dei sindacati in prefettura: «Questo è un grido d’allarme»

«E' un modo strisciante di lavorare e anche questo provoca l'esodo degli autisti»

Imperia. Oggi stop di 8 ore per i bus e presidio in Prefettur: Riviera Trasporti aderisce allo sciopero nazionale proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Faisa Cisal e Ugl Fna ed una delegazione di autisti in tarda mattinata è stata ricevuta  dal Prefetto di Imperia, Valerio Massimo Romeo.

Lo sciopero di oggi ha avuto l’adesione del 99% e presenti al presidio in Prefettura le sigle Cgil, Cisl e Uil. «Già la prima azione di sciopero nazionale, svoltasi il 18 luglio scorso, proclamata a seguito dell’interruzione del confronto per il rinnovo del CCNL Autoferrotranvieri Internavigatori, ha registrato elevati tassi di partecipazione in tutte le aziende del Paese, grazie all’impegno profuso nei territori. Questo è il segno evidente dello stato di insofferenza delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che legittimamente attendono un rinnovo contrattuale che garantisca loro necessari adeguamenti retributivi, normativi e migliori condizioni di qualità e sicurezza sul lavoro, come giusto riconoscimento delle professionalità possedute e messe quotidianamente al servizio di una collettività altrettanto esasperata da inefficienze e inadeguatezze di un sistema di trasporto pubblico locale, che sconta da tempo gli effetti di investimenti insufficienti rispetto alla domanda di mobilità e agli obiettivi di sostenibilità ambientale, economica e sociale» commentano dai sindacati.

Fabrizio Ioanna, Cgil: «Tutte le aziende di questo settore sono in crisi finanziaria e molte stanno fallendo. I lavoratori che hanno un contatto basico, stanno scappano verso altri lidi, nel senso che non si trovano addetti per fare il servizio. Imperia in questo panorama credo sia una delle province peggiori d’Italia, infatti come Riviera Trasporti contiamo un mancato inserimento di personale per una cinquantina di persone il chè crea disservizi e salti di corse. Una situazione desolatamente peggiorata rispetto al passato. Una crisi che patiscono utenti e dipendenti»

Angelo Casella, Cisl: «Il problema della sicurezza ha due aspetti: quello dei trasporti che in virtù del fatto che diamo un servizio discontinuo, ha peggiorato anche il livello della nostra clientela e poi c’è un aspetto più subdolo: quello della normale utenza che, esasperata dalle attese e dai ritardi, tende ad aggredire verbalmente e anche fisicamente i conducenti. C’è una poco serenità nello svolgere il lavoro, siamo la prima persona che l’utenza vede e che incolpa dei servizi. E’ un modo strisciante di lavorare e anche questo provoca l’esodo degli autisti».

Enrico Parodi, Uil: «Questo è un grido di allarme, dalla sicurezza alla mancanza di addetti. La Rt paga il fatto della mancanza di introiti a livello nazionale, più caramente degli altri. E’ un grido di allarme per cercare di attirare su di noi un po’ di risorse perché alla fine questo servizio, primario, non troveremo più nessuno che possa farlo. Non si trovano autisti, nessuno vuole più prendere la patente.

Le firma sindacali saranno ricevute dal Prefetto anche il prossimo 13 settembre.

 

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