Rinascita della funivia di Sanremo, Donzella ci crede: «Una stazione al Porto vecchio»
L’assessore ai Lavori pubblici di Palazzo Bellevue ha fatto visita al Comune di Mezzacorona, su invito di Ance Imperia: «Turismo in crescita e costi di gestione contenuti. Speriamo nel finanziamento del ministero»
Sanremo. L’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Sanremo, Massimo Donzella, ha espresso il suo pieno sostegno al progetto di ripristino della storica funivia Sanremo-Monte Bignone, in seguito alla recente missione di due giorni a Mezzocorona, in Trentino Alto Adige, organizzata da Ance Imperia e a cui ha preso parte su invito dell’associazione dei costruttori. Donzella, appassionato della storia di questa infrastruttura, ha ribadito l’importanza del progetto, sottolineando come la funivia possa rappresentare ancora una straordinaria possibilità per lo sviluppo turistico della Città dei fiori.
«La funivia Sanremo-Monte Bignone non è solo una parte del nostro passato, ma un’opportunità concreta per il futuro. Nel nuovo Piano urbanistico comunale (Puc), abbiamo previsto il riuso della funivia, dimostrando che questa ipotesi è ancora in campo», – ha dichiarato l’assessore, dopo aver incontrato il sindaco di Mezzacorona, Mattia Hauser e Alois Furlan, presidente dell’Ente Funivia (vedi foto) -. Donzella rivela che il progetto di recupero della funivia di Sanremo, donato lo scorso anno da Ance al Comune, è oggetto di un scambio di corrispondenza tra il Ministero delle Infrastrutture e il suo assessorato. «Il ministero ci ha chiesto maggiori dettagli, e ora abbiamo un progetto più completo rispetto a quello ricevuto. La funivia rappresenterebbe un’attrazione unica, grazie al tragitto che dal mare arriva a oltre 1300 metri di altezza, attraversando una varietà di paesaggi. Di questo è consapevole anche il viceministro Edoardo Rixi». Una delle idee più interessanti emerse dal confronto con Ance riguarda la possibilità di un’ulteriore estensione dell’impianto sanremese (dismesso nel 1981), con una nuova stazione da creare nei pressi del Porto vecchio. «Stiamo considerando la possibilità di studiare l’aggiunta di un tratto tra la stazione del campo golf e il porto. Speriamo nel finanziamento del Mit, senza escludere l’eventuale apporto dei privati», – conferma -.
Durante la missione a Mezzocorona, Donzella ha avuto modo di approfondire il funzionamento della funivia trentina, che richiama circa 200 mila passeggeri l’anno e ha registrato una crescita del 30% nel 2024. Sono già programmati investimenti per 10 milioni di euro per il suo ammodernamento, cifra analoga a quella che servirebbe, secondo le stime, per rimettere in funzione il corridoio Sanremo-Monte Bignone. L’assessore di Palazzo Bellevue ha inoltre evidenziato l’aspetto innovativo della gestione energetica della funivia di Mezzocorona, che utilizza l’energia generata durante la discesa delle cabine per abbattere i costi di gestione. «Mi ha colpito molto scoprire che le spese energetiche sono minime, quasi inesistenti, perché durante la discesa delle cabine, viene prodotta energia. Era il mio timore, avere un impianto economicamente inefficiente. Mezzacorona dimostra che i costi di gestione delle moderne funivie sono assolutamente sostenibili».
Infine, il responsabile dei Lavori pubblici della giunta Mager propone una visione ambiziosa per il futuro: «Dobbiamo pensare al potenziale di una funivia che in soli 20 minuti collegherebbe la pista ciclabile con San Romolo e Monte Bignone. Queste aree stanno vivendo una rinascita. In particolare San Romolo, dove sono in corso progetti edilizi e prosperano le attività legate all’outdoor. La nostra funivia potrebbe essere operativa 365 giorni all’anno, garantendo un afflusso di turisti ben superiore rispetto a molte altre località di montagna del nord Italia. Non è necessario aspettare il nuovo progetto definitivo, si può puntare inizialmente sulla riattivazione della vecchia cabinovia». A proposito del costo del biglietto, l’assessore matuziano ha spiegato che a Mezzocorona, per una tratta di soli tre minuti, il prezzo è di 4 euro. «Si può fare», – ha concluso ottimista -.