Regionali 2024, il Comitato Pro Monesi: «Non dimenticatevi di questo borgo magico»

8 settembre 2024 | 07:21
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Regionali 2024, il Comitato Pro Monesi: «Non dimenticatevi di questo borgo magico»

Chiedono, non «le consuete parole sull’amore per l’entroterra», ma risposte concrete su alcuni temi che sono per noi fondamentali per rilanciare, non solo Monesi ma, tutto il suo Comprensorio»

Monesi. In questa torrida estate, per un breve periodo è parso che a Monesi fosse tornata all «normalità». Piazzale pieno di auto ed escursionisti a piedi e in bicicletta ovunque. Breve, ma sufficiente a mettere in evidenza quanta voglia ci sia di alternative al caos della costa per poter godere di un clima fresco e immergersi in una natura che, per fortuna, nel ponente è ancora intatta. Chi si avventura «casualmente” per le nostre montagne ne resta folgorato e le domande restano sempre le stesse ma la seggiovia, aperta negli anni ’60 è ancora ferma e le alluvioni nel 2016 e nel nel 2020 hanno messo in ginocchio un borgo che era un polmone vitale per l’intero entroterra di Imperia. Le prime discese insicure sugli sci da bambini, poi quelle più decise quando si era preso confidenza, le serate con gli amici, le passeggiate in estate, le escursioni, l’aria di casa. Ricordi di un tempo che aspettano di essere vissute di nuovo dalle nuove generazioni.

Ora con le elezioni regionali alle porte il Comitato Pro Monesi chiede ai futuri candidati del Ponente Ligure di non dimenticare quel borgo magico, che ancora oggi, nonostante la completa assenza di comunicazione, attira un turismo di nicchia fatto di Bikers e appassionati di di Sci Alpinismo. Chiedono, non «le consuete parole sull’amore per l’entroterra», ma risposte concrete su alcuni temi che sono fondamentali per rilanciare, non solo Monesi ma, tutto il  Comprensorio».  La località oggi è uscita dall’isolamento grazie ad alcuni interventi e messa in sicurezza del territorio, ma c’è ancora molto da fare, e le domande che i «Monesini» vorrebbero porre ai futuri candidati, sono fondamentalmente tre.

«Il Comune di Triora ha presentato nel mese di maggio un progetto organico di riqualificazione del borgo seguito da due richieste di finanziamento a Regione Liguria per altrettanti progetti cantierabili; la messa in sicurezza idrogeologica dell’abitato, l’acquisizione e demolizione dell’ex albergo Redentore con relativa sistemazione della nuova “piazza di Monesi”. Sosterranno il progetto e il finanziamento dei due interventi, indispensabili per il rilancio del borgo, nel caso venissero eletti?»

«Il by pass di Monesi di Mendatica va completato e la seggiovia Monesi-Tre Pini ha bisogno di interventi per l’adeguamento impiantistico.  Pur essendo infrastrutture di competenza della Provincia di Imperia  si faranno parte diligente nella richiesta alla Regione di finanziamento per i due interventi?»

«Le infrastrutture sono importanti, così come poter avere a disposizione aree pubbliche, ma è fondamentale che le aree sciabili e di sviluppo montano, individuate dal Comune di Triora, possano essere messe a disposizione di un progetto pubblico che preveda la realizzazione di infrastrutture turistiche ed uno sviluppo equilibrato e rispettoso delle caratteristiche ambientali e paesaggistiche dell’area. Per poter procedere all’affidamento ad un soggetto privato, intenzionato ad investire nella  progettazione, realizzazione e gestione dell’area, è necessario modificare la norma regionale sull’esproprio per pubblica utilità delle aree sciabili.Saranno disposti i nostri candidati a perseguire la strada che è stata tracciata?»

«In ultimo- concludono- gli enti locali del territorio hanno bisogno di supporto per la programmazione urbanistica, per lo sviluppo turistico e agroalimentare dell’area, per sostenere le poche eroiche realtà che ancora sopravvivono in montagna. Saranno favorevoli a sostenere provvedimenti o leggi di settore che garantiscano lo snellimento delle procedure ed il sostegno agli operatori delle aree montane depresse?».

Lo sviluppo dell’area montana e in particolare quella che gravita sull’ «Alta via del Sale» è strategica per determinare e intercettare nuovi flussi turistici che, dove sono stati sfruttati con rispetto e programmazione, hanno risollevato le sorti di intere vallate.
Ora che parte dei progetti sono stati realizzati e presentati, le scelte da effettuare sono chiare.
Per passare dal “faremo” al “facciamo” occorre dimostrare coraggio, comporta impegno, ma sopratutto lungimiranza; dote di cui speriamo sia dotata la «nuova» classe dirigente.