Quando il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi visitò Sanremo: il racconto dello storico Andrea Gandolfo

28 settembre 2024 | 09:07
Share0
Quando il Presidente della Repubblica Luigi Einaudi visitò Sanremo: il racconto dello storico Andrea Gandolfo

Era il 26 settembre 1948 e si trovava in città in occasione del secondo congresso nazionale della Stampa Italiana, tenutosi presso il teatro dell’Opera del Casinò

Sanremo. A pochi giorni da quella che doveva essere la prima visita ufficiale nell’Imperiese del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, poi saltata per motivi famigliari e che dovrebbe essere ricalendarizzata prossimamente, lo storico sanremese Andrea Gandolfo racconta come si svolse la visita ufficiale a Sanremo, il 26 settembre 1948, dell’allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi, in occasione del secondo congresso nazionale della Stampa Italiana, che si svolse presso il Teatro dell’Opera del Casinò Municipale.

“Nel settembre del 1948 la nostra città ha ospitato il secondo congresso nazionale della Stampa Italiana, svoltosi nel Teatro dell’Opera del Casinò Municipale. L’avvenimento più importante che segnò quel convegno fu però la presenza a Sanremo, nella giornata del 26 settembre, dell’allora Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che partecipò a una seduta straordinaria del congresso presso la Villa Comunale Ormond.

I lavori dell’assise dei giornalisti italiani riuniti a Sanremo si aprirono dunque presso il teatro del nostro casinò municipale la mattina del 24 settembre 1948, con l’intervento del presidente dell’Associazione nazionale della stampa italiana Cipriano Facchinetti, che rivolse un caloroso benvenuto al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giulio Andreotti, presente al convegno a nome del governo, rammentando come i giornalisti convenuti a Sanremo si apprestassero ad ospitare il capo dello Stato, “giornalista fra i giornalisti”.

Il presidente Facchinetti illustrò il cammino percorso negli ultimi decenni dalla Federazione della stampa, soffermandosi in modo particolare sul problema dell’epurazione, dell’ordinamento giuridico della professione di giornalista e della riorganizzazione dell’Istituto nazionale di previdenza fra i giornalisti. Auspicò quindi un’unione di tutte le forze affinché si potessero adeguare gli stipendi al costo della vita ed elevare così la dignità della professione. Dopo l’intervento di Facchinetti, prese la parola il sottosegretario Andreotti, che dichiarò come i due principali problemi da affrontare, sarebbero stati quelli di incanalare la professione giornalistica su un binario stabile, e di toglierla da quello statuto provvisorio in cui si trovava ormai da vari anni. Ancora più urgente appariva poi il problema costituito dalle gravi difficoltà di ordine economico, che pesavano su quasi tutte le agenzie giornalistiche. Il sottosegretario sottolineò quindi con soddisfazione come, alla conferenza internazionale di Ginevra, l’informazione a mezzo stampa in Italia fosse stata valutata tra le più liberali del mondo.

Andreotti annunciò inoltre come fossero all’esame del Parlamento una serie di provvedimenti in favore dei giornalisti. Al termine del suo intervento, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dichiarò: “Noi ci auguriamo che in questo settore sia la classe giornalistica ad autodisciplinarsi e che nell’avvenire della nostra Nazione sarà un giorno radioso quello in cui noi giornalisti attraverso la nostra azione avremo creato una opinione pubblica educata democraticamente e moralmente, e che le sanzioni per chi volesse trasgredire fossero, non nei riguardi della legge, ma venissero dal disprezzo e dalla disapprovazione dei medesimi lettori”.

Intervenne poi il sindaco di Sanremo Manuel Gismondi, che ringraziò, a nome della cittadinanza, i rappresentanti della classe giornalistica per aver offerto l’opportunità all’Amministrazione comunale matuziana di ospitare anche le più alte autorità governative; ricordò quindi il contributo della Liguria alla guerra di liberazione e auspicò che dal congresso sanremese il giornalismo italiano uscisse ulteriormente rafforzato. Dopo una serie di interventi di rappresentanti di associazioni nazionali e locali, tra cui si distinse quello di Corrado Alvaro, che ricordò i legami che univano gli scrittori ai giornalisti, concluse la sessione mattutina il consigliere delegato della Federazione della stampa Azzarita. Al termine della seduta, i congressisti parteciparono a un “Cocktail Party”, svoltosi alle 13 presso l’albergo Savoia su iniziativa dell’Associazione albergatori di Sanremo.

Alle sei del pomeriggio ripresero i lavori con un nuovo intervento del consigliere Azzarita, che, dopo aver letto il saluto ai delegati del presidente della Camera Giovanni Gronchi, passò ad esaminare i vari punti all’ordine del giorno, che avevano come argomento: “Partecipazione della Federazione all’organizzazione internazionale dei giornalisti”, “Ordinamento giuridico della classe e disciplina giuridica della professione: Albo e sua tenuta”, “Previdenza e assistenza”, “I mezzi di vita del giornale, carta e tipografie”. Alle nove di sera i congressisti assistettero a uno spettacolo al teatro dell’Opera, con la partecipazione del soprano Mafalda Favero, del violinista Vasa Prihoda, della danzatrice Pia Teresa Legnani e del cantante napoletano Roberto Murolo.

Il 26 settembre giunse il momento tanto atteso della visita a Sanremo del Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, che arrivò alle nove di mattina alla Villa Comunale, dove fu ricevuto dalle massime autorità civili e religiose della città e della provincia. Il capo dello Stato, accompagnato dal sottosegretario Andreotti e dalle altre autorità governative, presenziò quindi a una sessione straordinaria del congresso dei giornalisti presso il padiglione delle mostre vicino alla Villa Municipale. Dopo la seduta, il presidente volle intrattenersi coi giornalisti che, numerosi, gli si erano attorniati e, dopo aver rammentato un suo lontano articolo citato nell’intervento di un congressista, esortò i presenti ad amare e difendere la libertà e la dignità umana, ammonendo che solo quando c’era la libertà, vi poteva essere vero giornalismo, mentre nei regimi totalitari i giornali si riducevano a semplici bollettini che diffondevano “la voce del padrone”.

Il presidente visitò quindi la città e l’albergo Miramare. Alle sei del pomeriggio ripartì alla volta della capitale. Due giorni dopo essere rientrato a Roma, il capo dello Stato inviò il seguente telegramma al presidente dell’Associazione ligure dei giornalisti De Floriani: “È stata per me autentica gioia il ritrovarmi fra la grande famiglia giornalistica riunita a congresso nazionale in Sanremo. Tanto più serbo a tutti riconoscenza in quanto so che le accoglienze fattemi andavano al di là della mia persona per costituire soprattutto un solenne atto di fede nell’avvenire del giornalismo italiano, confortato da quelle libertà e dignità che sono alle radici delle sue nobili tradizioni. Col mio schietto plauso agli ordinatori del congresso invio ai convenuti tutti l’espressione della mia sempre viva colleganza e il mio amichevole augurante pensiero”. Qualche giorno più tardi Einaudi inviò un telegramma anche al sindaco Manuel Gismondi, in cui così scriveva al capo dell’Amministrazione civica: “Ho recato meco il più grato ricordo delle accoglienze avute costà in occasione Congresso Nazionale Stampa non meno che dall’inesauribile incanto di Sanremo. Alla gentile cittadinanza e al suo primo Cittadino i miei ringraziamenti più vivi, il mio saluto e i miei voti”.

La mattina del giorno successivo si svolse la quarta seduta del convegno con l’elezione dei direttivi regionali e nazionali della Federazione della stampa da parte degli oltre duecento giornalisti, giunti a Sanremo da ogni parte d’Italia. Dopo l’elezione dei membri del Consiglio nazionale della stampa italiana, quest’ultimo procedette subito alla nomina del presidente della Federazione nazionale, carica in cui fu confermato il senatore Facchinetti, affiancato dagli onorevoli Lupis, Farina e Tosatti come vicepresidenti, mentre Manzini, Pannunzio, Platone, Schiavetti e Franciosi entrarono a far parte del Consiglio direttivo. A rappresentanti dei pubblicisti furono invece designati Della Corte e Buonanno. La mattina del 28 settembre si tenne la seduta finale del convegno, sempre presso il teatro dell’Opera della casa da gioco matuziana. Nel primo pomeriggio i congressisti si recarono in visita a Montecarlo, dove furono ricevuti dalle autorità monegasche. La manifestazione si concluse con un bello spettacolo messo in scena in serata, presso il Giardino d’Inverno del Casinò di Sanremo, dalla compagnia Calindri-Solari-Volonghi-Sabbatini”.