La Questura chiude pub di Bordighera per dieci giorni, avvocato Bosio: «Impugneremo il provvedimento»
«All’interno del locale non è mai stato nè controllato nè fermato nessuno. Accoltellamento avvenuto fuori, quando il pub era già chiuso»
Bordighera. «Impugnerò il provvedimento della Questura, perché i fatti non sono andati come hanno fatto emergere. All’interno del locale non è mai stato nè controllato nè fermato nessuno. Ci sono stati dei controlli, è vero, ma fuori del locale. E allora perché dobbiamo risponderne noi?».
A parlare è l’avvocato Marco Bosio, legale dei due titolari del pub Graffiti di via Vittorio Emanuele che entra nel merito dei dieci giorni di chiusura del locale inflitti dal questore in base all’ex art. 100 del Testo Unico delle Leggi di pubblica sicurezza. Secondo le forze dell’ordine, più volte all’interno dello storico pub, sono stati controllati soggetti pregiudicati per vari reati. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato l’accoltellamento avvenuto lo scorso luglio nelle immediate vicinanze del Graffiti.
«In relazione a quell’episodio – sottolinea l’avvocato Bosio – Non è vero il coinvolgimento dei titolari. Quando c’è stata l’aggressione, in via Generale Biamonti, il pub era già chiuso. All’interno erano ancora presenti i titolari, che stavano facendo le pulizie. Quando hanno sentito i due contendenti litigare, sono intervenuti soltanto per dividerli».
«Inoltre – precisa il legale – All’interno del locale non è mai stato controllato nessuno. Non è assolutamente vero che sia stata accertata la presenza di pregiudicati. Già la chiusura è un fatto negativo, per la pubblicità e l’immagine del locale, ma se inoltre vengono diffuse notizie non corrispondenti al vero, è ancora peggio».