La presentazione della stagione per l’AS Monaco Basket

30 settembre 2024 | 08:58
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La presentazione della stagione per l’AS Monaco Basket

C’è voluta un intera estate, per dimenticare la beffa atroce di gara-5 dei playoff, quando due triple di Nick Calathes in pieno supplementare hanno negato al Roca Team l’accesso alle Final Four ed hanno aperto un periodo di riflessione e di scelte importanti, col conforto del bis in Campionato Francese, comunque un trofeo rilevante al termine della competizione casalinga di chi, vale la pena ricordarlo, è comunque la nazione ed il movimento vice-campione Olimpico.

La missione della squadra di Monaco è invariata, ed è quella di giocare la massima competizione cestistica continentale ai massimi livelli, cosa del resto naturale data la qualità del roster e lo spessore e la solidità della Società; ne consegue che tutte le mosse di mercato, e tutte le impostazioni volute ed attuate sono finalizzate proprio a fare un altra Eurolega di vertice, con i playoff come minimo obiettivo e le Final Four come traguardo dal quale partire per costruire ancora.
Se possibile, tornare alle Final Four anche per cancellare il ricordo di quel terzo quarto contro l’Olympiacos che a nostro parere è pesato molto sulla psicologia della squadra nella scorsa stagione, andando magari ad incidere troppo su dinamiche ed equilibri in campo.

E quindi la prima mossa è stata quella di garantire continuità tecnica ed emotiva alla squadra, offrendo a coach Sasha Obradovic la presenza di Mike James ancora per tre anni, sulla base di un contratto che riconosce il valore e l’importanza del nativo di Portland, e che lo investe di una leadership adatta al suo status di miglior realizzatore della storia di Eurolega.
Per rafforzare questa leadership, e per non gravare Mike James ed anche Okobo dei compiti di playmaking, la scelta è caduta proprio su quel Nick Calathes che tanto ci ha fatto soffrire nei playoff, e che porta in dote intelligenza e visione di gioco notevoli, ed in modo specifico la capacità di far giocare la squadra con i tempi esatti che la partita richiede, di sapersi perciò adattare ai vari momenti del gioco, esattamente quel tipo di gestione che a nostro parere difettava nelle scorse stagioni, quando molte volte la soluzione era individuale e non di squadra. Aggiunto a questo, la presenza di uno Strazzel in forma Olimpica, con una bellissima medaglia d’argento e tanta consapevolezza in più può innalzare la qualità di un reparto guardie cui darà una mano anche il nuovo arrivato Begarin; certo, abbiamo dovuto salutare Jordan Loyd, giocatore esemplare, ed anche uno dei nostri personali giocatori preferiti, Yakuba Ouattara, l’anima e lo spirito della squadra.
E’ poi arrivato tra gli esterni Furkan Korkmaz, turco, reduce da diverse e solide stagioni in NBA, un giocatore magari non troppo pubblicizzato a livello della stampa e dei siti specializzati, ma che a nostro parere potrà spostare molto a livello di equilibri, una volta entrato o meglio rientrato nei meccanismi del basket europeo.

Ci ha salutato anche uno degli idoli incontrastati della Salle Gaston Medicin, Donta Hall, un giocatore di rara verticalità ma purtroppo deficitario a livello di tiro, anche solo dal mid-range: al suo posto il greco Papagiannis, non solo 220 centimetri ma soprattutto un tiro da fuori affidabile e quindi in linea con le richieste e con l’evoluzione del basket moderno. Per problemi fisici di lunga durata si è anche risolto l’accordo con John Brown III, un vero cuor di leone che ha, tra le altre cose, un rapporto speciale con l’Italia, dove ha giocato molti anni, ed al suo posto è arrivato dal campionato turco il quasi omonimo Vitto Brown, giocatore dotato di un interessante tiro da tre. E se dovessimo tracciare un giudizio magari veloce ma preciso, potremmo dire che questo Roca Team è squadra più moderna di quella precedente, per la presenza di lunghi capaci da tirare da dietro l’arco e per la capacità non banale di gestire in maniera puntuale il flusso della partita; il sito specializzato lituano Basket News ha messo Monaco al quinto posto del suo ranking, noi più prosaicamente pensiamo che la qualificazione diretta ai playoff sia la soglia di partenza, poi chiaramente sarà la stagione a dirci se la squadra troverà subito la chimica e con essa i risultati e la consistenza che serve per arrivare il più avanti possibile.

Noi come sempre ci saremo, questa stagione ancora meglio e di più, ed in coda a questo articolo trovate un breve saluto di Matthew Strazzel che è anche un invito ad andare alla Salle Gaston Medicin: si inizia giovedì alle 19, contro Milano, e come sempre Daghe Munegu!!!

Marco Ghisalberti – StreamBasket