Go Imperia, l’abuso d’ufficio non è più reato: Mangia e Caprile assolti

26 settembre 2024 | 12:01
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Go Imperia, l’abuso d’ufficio non è più reato: Mangia e Caprile assolti

I fatti risalgono all’agosto del 2020

Imperia. Il giudice collegiale del Tribunale di Imperia, con presidente Carlo Alberto Indellicati, ha assolto, applicando la legge sulla depenalizzazione del reato di abuso di ufficio, Marco Mangia, ex presidente di Go Imperia (società concessionaria delle aree portuali di Imperia) e Alberto Caprile (l’allora direttore generale): due dei quattro imputati a processo per abuso d’ufficio, appunto, e turbativa d’asta.

I due erano finiti alla sbarra insieme agli imprenditori nel settore della cantieristica Giancarlo Dolla (Imperia Yacht Service) e Michele Ottavio Lugaresi (Gente di Mare). Per Mangia e Caprile, difesi dall’avvocato Elisabetta Busuito, il giudice ha disposto dunque l’assoluzione, aprendo l’istruttoria per gli altri due, accusati di turbativa d’asta.

I fatti risalgono all’agosto del 2020 e riguardano il noleggio da parte di Go Imperia di un “Travel lift” (una sorta di gru a ponte utilizzata per sollevare le imbarcazioni) all’associazione temporanea di scopo (Ats) formata dalle aziende in capo ai due imprenditori indagati. Cosa succede: Go Imperia chiama per un’indagine di mercato il Consorzio Operatori Porto di Imperia (Copi), titolare della concessione dell’area cantieristica comprensivo delle sette società consorziate, tra cui figurano le due successivamente aggiudicatarie. Il consorzio presenterà ricorso al Tar ottenendo dal tribunale amministrativo l’annullamento dell’affidamento. A Mangia (della commissione giudicatrice) e a Caprile (responsabile del procedimento) era contestato l’abuso di ufficio per non aver escluso l’Ats dalla gara. Ai due imprenditori, invece, viene contestata la turbativa d’asta, perché avrebbero costituito l’associazione temporanea di scopo, avendo conosciuto in anticipo l’ammontare dell’offerta del Copi (essendone soci) e potendo così presentare un’offerta più vantaggiosa, aggiudicandosi il servizio.

A seguito dell’affidamento, il consorzio presentò ricorso al Tar e ne ottenne l’annullamento. Il fatto che l’avvocato Mangia (parte della commissione giudicatrice) e Caprile (responsabile del procedimento) non abbiamo escluso l’Ati dalla gara comporterà la contestazione, nei loro confronti, di abuso d’ufficio. Mentre agli imprenditori Dolla e Lugaresi è stata contestata la turbativa d’asta, in quanto, secondo la tesi accusatoria, avrebbero costituito l’associazione temporanea di imprese essendo a conoscenza, in anticipo, dell’ammontare dell’offerta del Copi (essendone soci) e potendo così presentare un’offerta più vantaggiosa rispetto agli altri, aggiudicandosi così il servizio.

«Alla luce di quella che è la contestazione che ci viene mossa, di avere attraverso la violazione di una specifica norma consentito in questa indagine di mercato che la GoImperia avesse determinato un ingiusto vantaggio per una determinata società, riteniamo che sia impossibile far confluire la condotta dell’articolo 314 bis e insisto per una declaratoria immediata perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato», ha dichiarato l’avvocato Busuito in udienza.