Forza Italia, è il giorno della riconciliazione. Tajani: «Porte aperte a Scajola, decida lui se rientrare»
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Genova. Tutti i vertici di Forza Italia, a partire dal segretario nazionale, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, si sono riuniti nel tardo pomeriggio all’Hotel Bristol di via XX Settembre a Genova per dare il loro sostegno al candidato presidente espressione del centrodestra, il sindaco di Genova Marco Bucci.
Ufficializzato il ritorno in Forza Italia dell’assessore regionale Marco Scajola, oltre all’ingresso della consigliera regionale Chiara Cerri, che con ogni probabilità saranno candidati per la circoscrizione Imperiese. «Il ritorno degli ex Cambiamo in Forza Italia, come l’assessore Marco Scajola, è segno che, alla fine, siamo uguali – ha dichiarato Bucci -. Non vedo nessun problema, anzi sono contento di vedere sempre più persone unirsi a noi, anche chi prima non c’era».
«Essere qui mi ricorda qual è il valore di vedere tanta gente, di guardarla negli occhi, di parlare con le persone che mi sostengono perché vedono che c’è una possibilità per il futuro – ha dichiarato Bucci -. Questo è quello che stiamo facendo: vogliamo dare possibilità ai liguri di avere una regione che sia il posto più bello dove vivere, lavorare e trascorrere il tempo libero. Questo è il condensato della visione che abbiamo della Liguria, e abbiamo bisogno della collaborazione di tutti, delle persone che siano in grado di comprendere, di aiutare, magari di tirarsi su le maniche ma alla fine costruire quello che i nostri antenati hanno fatto, quello che stanno costruendo tante persone e quello che dobbiamo fare come dovere per le future generazioni». E ancora: «Noi abbiamo un dovere nei confronti dei giovani e di quelli che nasceranno: dobbiamo lasciare a loro una Liguria migliore di quella che abbiamo. E questo dovere è il messaggio che dobbiamo mandare a tutti quanti, certamente anche ai signori del “no”, a quelli che non hanno mai approvato nulla in questi sette anni. Io mi ricordo che nel 2018, un mese dopo che è crollato il ponte Morandi, in parlamento hanno votato il decreto Genova, quello che ha dato non solo il commissario, ma anche i soldi e il sistema per poter costruire il ponte. C’è stato un partito che ha votato contro il decreto Genova, e questo partito era il Pd. Ricordiamocelo».
Presente, anche se non ufficialmente iscritto al partito che ha contribuito a creare insieme a Silvio Berlusconi e allo stesso Tajani, il sindaco di Imperia Claudio Scajola. «Scajola ci ha aiutato durante la campagna elettorale, è stato uno dei promotori principali di un accordo sotto l’ombrello del Partito Popolare Europeo per sindaci civici. Ha sempre votato convintamente Forza Italia e non si è mai sentito fuori dal partito – ha dichiarato Tajani -. Le porte di Forza Italia sono aperte per lui, ma la scelta dipende da lui. Se vorrà continuare come capo dei sindaci civici sotto il Ppe (Partito Popolare Europeo), va bene. I nostri rapporti personali sono ottimi».
«Io sono cresciuto in questa casa, e dal 1994 non c’è stata elezione regionale, nazionale o europea in cui non abbia votato per Forza Italia – ha dichiarato l’ex ministro Claudio Scajola – Quando mi sono presentato (come candidato sindaco, ndr), nel 2018, nel mio Comune di Imperia, ho trovato, non Berlusconi, ma alcuni “pasdaran” che avevano la bandiera di Forza Italia contro di me, ma Berlusconi non ha mai messo un simbolo di Forza Italia contro di me. Lo preciso perché in questi anni non ho collaborato alla direzione di Forza Italia, mi sono ritirato a riflettere e a confrontarmi con chi voleva parlare con me, e l’ho fatto con tutte le persone sedute a questo tavolo».
«In Liguria c’è stata una fase complicata, con movimenti non più civici ma schierati contro Forza Italia sia a livello regionale che nazionale – ha aggiunto -. La riconciliazione di oggi, alla quale ho collaborato intensamente, e ringrazio Cirio per questo, non è una riconciliazione mia con Forza Italia: ho collaborato e ho fatto sì che quelli che si erano allontanati e che erano andati in altri movimenti, e quindi in alcune occasioni in una posizione diversa rispetto a Forza Italia, rientrassero nella nostra storia comune. Questo è importante e dà ancora più significato a quello che sta accadendo oggi. Ma ciò non è avvenuto per via di un’inchiesta giudiziaria, che continuo a definire farlocca, e non voglio che qualcuno interpreti in maniera semplicistica ritenga che, interpretando in maniera sbagliata i patteggiamenti, possa considerare questi patteggiamenti ammissioni di colpa. Questi patteggiamenti sono stati necessari per uscire da un tritacarne che sarebbe durato 15 anni, e quindi capisco chi in queste situazioni ha fatto queste scelte. Io ho fatto una scelta diversa, ma ognuno fa la sua: ho scelto di ritirarmi per molti anni finché non si fossero chiarite le cose, ma attenzione a non equivocare su questo punto».
E ancora: «In questa campagna elettorale non possiamo accettare l’idea di ripudiare ciò che il centrodestra ha fatto in Liguria. È importante mantenere saldo il nostro operato. Con Antonio (Tajani) e con Alberto (Cirio) avremmo preferito votare l’anno prossimo, ma ci siamo trovati davanti a questa scelta di votare ora e il nostro obiettivo è vincere, non semplicemente partecipare alla campagna elettorale. Per questo, abbiamo optato per un candidato civico, non perché ripudia i partiti, ma perché può attrarre voti anche da chi normalmente non voterebbe per il centrodestra. Dobbiamo aprirci a persone riconosciute per il loro valore e che abbiano acquisito consenso e fiducia. Antonio ha convinto gli altri leader dei partiti su questo».
«Antonio sta aprendo una nuova fase in Liguria e l’ha avviata già nel congresso di febbraio a Roma, con l’obiettivo di migliorare la classe dirigente e allargare Forza Italia – ha concluso -. Questo è importante, perché metà degli elettori non vota più e non si riconosce nei partiti. Dobbiamo attrarre quel mondo moderato, di buonsenso ed equilibrio, che Antonio rappresenta. Sono convinto che ci riuscirà. In Liguria, siamo piccoli, ma con il nostro impegno potremo aprire una nuova stagione e vincere questa battaglia».