Fellegara apre la campagna di Orlando. L’ex ministro promette: «Un assessore al Ponente»

20 settembre 2024 | 18:42
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Chiusa la querelle della candidatura sfumata del vicesindaco di Sanremo, l’aspirante presidente guarda alla costruzione del programma: «Le infrastrutture provinciali finanziate dai governi di centrosinistra»

Sanremo. E’ lo stato delle infrastrutture a Ponente il primo dei temi che Andrea Orlando ha toccato, partendo da Sanremo, nella tappa zero del suo tour elettorale che lo porterà dalle periferie della Liguria alla chiusura della campagna per le regionali nel capoluogo, Genova. Oggi, all’Hotel Nazionale di via Matteotti, ad aprire l’incontro con i militanti del Pd è stato il vicesindaco di Sanremo, Fulvio Fellegara. L’esponente del movimento civico Generazione Sanremo è tornato per un momento in campagna elettorale, dopo quella conclusasi tre mesi fa, che lo ha visto “promosso” in Comune nella giunta Mager. Il discorso accorato dell’ex sindacalista della Cgil (video in fondo) arriva a poche ore dalla rinuncia alla candidatura nella lista del Pd. La querelle sul suo impegno ha tenuto banco per giorni, e potrebbe proseguire ancora visto la direzione provinciale Dem deve ancora trovare un sostituto dell’ultimo minuto.

Caso Fellegara alle spalle, dal Nazionale (presenti tutti i vertici provinciali, a partire dal consigliere regionale uscente, Enrico Ioculano, e il segretario Cristian Quesada), Orlando ha promesso che in caso di vittoria del campo largo assegnerà un assessorato blindato a un esponente del Ponente ligure, per assicurare una degna rappresentanza nella sua giunta al territorio di confine. «Ho visto che Bucci (lo sfidante alla guida del centrodestra, ndr), ha già iniziato a discutere con i suoi su a quale partito assegnare gli assessorati. Io non ho fatto questo, ma so quali territori meritano attenzione, e sicuramente il Ponente è uno di questi. Toti ha steso solo tanti tappeti rossi. Quello che so è che sulla Genova-Ventimiglia oggi sono stanziati 50 milioni a fronte di un costo che raggiunge i due miliardi, e questo mi sembra piuttosto emblematico riguardo l’attenzione riservata al Ponente», – ha spiegato Orlando, continuando: «Molte decisioni vengono prese nell’interesse di pochi, a scapito della maggioranza. La pianificazione fatta a tavolino non rispecchia la nostra idea. Questo è un aspetto che ci accomuna anche agli elettori della Destra. Vogliamo discussioni trasparenti perché la politica deve essere giudicata dai cittadini. Tutte le infrastrutture ottenute negli ultimi anni nell’imperiese sono frutto di risorse stanziate da governi di centrosinistra e dal Conte 2. Il centrodestra non ha mai destinato fondi in questo senso. L’idea di infrastrutture non può essere affrontata solo parlando di Genova. Non si menziona mai la chiusura del tunnel del Tenda, il Frejus o la situazione della A10 da Ventimiglia a Genova».

«Vogliamo discutere delle infrastrutture che interessano tutta la Liguria e non solo una parte di essa, – ha proseguito l’ex ministro -. Si parla spesso di una ‘coalizione del no’, ma noi stiamo dicendo molti ‘sì. Tuttavia, non ci aspettavamo di doverci confrontare con una ‘coalizione del boh’. Troviamo il candidato di Fratelli d’Italia (Bucci, ndr) che, di fronte a domande piuttosto semplici, risponde con un ‘vedremo’. Sul rigassificatore di Savona? Noi non diremo mai ‘vedremo’. Le risposte agli elettori le diamo prima del voto. La narrazione della ‘Liguria del fare’ non corrisponde alla realtà: il processo di isolamento della Liguria è progressivamente peggiorato. Lo stato delle infrastrutture è identico a quello di dieci anni fa, con la differenza che oggi sono usate peggio. Un esempio è l’aeroporto di Genova, dove i voli sono diminuiti drasticamente. Idem per i collegamenti ferroviari da e verso la Capitale».

Il discorso di Fellegara: «”Innovare la Liguria” è un titolo che rispecchia una necessità urgente di questo territorio, un bisogno che sentiamo profondamente. Tuttavia, oltre al merito, credo sia importante riflettere anche sul metodo, che fa la differenza rispetto agli altri. Durante la mia campagna elettorale, ho spesso ragionato su come facciamo le cose, perché il modo in cui agiamo dice molto su chi siamo. Non basta parlare bene, conta come ci si comporta. Il nostro metodo, basato sull’ascolto e sul confronto, ci qualifica e dimostra la nostra volontà di costruire insieme le soluzioni per il futuro.

Uno dei primi problemi che emerge dal nostro territorio è l’isolamento. Siamo la parte più lontana e isolata della Liguria, a causa di problemi infrastrutturali storici. Il raddoppio ferroviario è una delle questioni fondamentali: anche se il tratto di binario unico non riguarda direttamente la nostra provincia, influisce sui tempi di trasporto e sulla qualità dei collegamenti, penalizzando lo sviluppo turistico e lavorativo. Pensate che, dal 1960 a oggi, i tempi di percorrenza da Milano a Sanremo si sono ridotti di appena 15 minuti! Anche l’Aurelia Bis è cruciale per la nostra viabilità, ma manca ancora il prolungamento fino a Ventimiglia e il tratto di Imperia è bloccato. Dobbiamo trovare i fondi per completare queste opere e farlo con il coinvolgimento delle comunità locali, evitando scelte imposte dall’alto, come accaduto con il progetto delle pale eoliche o la diga di Badalucco.

Un altro tema centrale è la sanità: parliamo da anni di un nuovo ospedale, ma non possiamo immaginarlo senza pensare ai collegamenti necessari. Le infrastrutture viarie devono essere pronte prima che l’ospedale sia operativo, altrimenti resterà isolato. Per quanto riguarda il turismo, senza collegamenti moderni non possiamo attrarre un turismo di qualità. Nel primo semestre del 2024, solo il 9,4% delle assunzioni in provincia di Imperia è stato a tempo indeterminato, il che significa che il 90% dei lavoratori vive in una condizione di precarietà. Senza infrastrutture adeguate, questi dati non miglioreranno e la permanenza media dei turisti, che oggi è sotto i tre giorni, non aumenterà. A Nizza, ad esempio, un turista resta in media sei giorni e mezzo.

Non possiamo ignorare le infrastrutture digitali, che sono fondamentali per attrarre nuove imprese e creare opportunità per i giovani. Molti lavoratori frontalieri a Monte Carlo potrebbero beneficiare del telelavoro, ma senza connessioni digitali adeguate, perderemo anche questa occasione. In conclusione, se vogliamo davvero innovare la Liguria, dobbiamo affrontare questi temi con una visione integrata e a lungo termine, mettendo al centro i bisogni del territorio e delle persone».