Civezza, il borgo degli innamorati e la cartina che guida alla scoperta della sua storia

Civezza. Un piccolo borgo per grandi idee. Il paese delle “5 torri”, Civezza, riscopre le sue tradizioni e rilancia la propria storia nell’innovazione sia attraverso i social sia con il “cartaceo”.

Un gruppo tutto al femminile, “CondiVivere”, formato da quattro amiche civezzine ha realizzato questa estate una cartina del centro storico, che non esisteva prima. «L’abbiamo creata perché ci eravamo accorte che i turisti non sapevano dove andare e cosa vedere né dove fossero i parcheggi. I disegni dei palazzi e luoghi storici sono stati fatti da Cristina Berta con la tecnica dell’acquarello, le descrizioni storiche da Marina Caramellino e Anna Cerri mentre io ho preso contatti con le realtà commerciali del paese. A tal proposito l’idea è stata accolta con entusiasmo dagli ormai pochissimi commercianti del paese che hanno partecipato alla parte economica della realizzazione», spiega Federica Novelli.

CondiVivere ha dato il via a diverse iniziative a Civezza, sia per i turisti sia per gli abitanti, sia per i cittadini, come lo “star party” insieme all’astronomo, yoga della risata tra gli ulivi, le proiezioni serali di documentari della zona nella piazza della chiesa, passeggiate botaniche con la guida naturalistica e degustazioni finali a km0. Con le donazioni ottenute l’associazione “reinveste” sul paese realizzando la pulizia sentieri, ad esempio, e in questo caso, la creazione della cartina.

Sui social ultimamente Civezza è nota sopratutto fra gli innamorati. Sul profilo Instragam “Civezzaborgo” infatti si invitano le coppiette a postare le immagini che immortalano un bacio dentro a un cuore di legno creato proprio dal gruppo di CondiVivere nel “caruggio bajadonne”. Non un luogo a caso, ma un punto strategico e strettissimo, circa 60cm, dove anticamente i ragazzi si nascondevano da occhi indiscreti per baciarsi.

Piccole attività come due negozi, un ristorante, una farmacia, tre aziende agricole e alcune case vacanza incontrano la voglia di promuoversi e di farsi conoscere, proiettando la storia all’epoca dei social.