Accusato di aver trasmesso Hiv alla ex, la difesa: «Non si può stabilire che ceppo del virus sia lo stesso»

27 settembre 2024 | 15:51
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Accusato di aver trasmesso Hiv alla ex, la difesa: «Non si può stabilire che ceppo del virus sia lo stesso»

Il giovane, affetto da Hiv dalla nascita, è titolare di una attività nel Ponente

Imperia. «Il consulente tecnico del pubblico ministero ha detto di non essere stato in grado di stabilire se il ceppo del virus di cui è affetta la persona offesa sia il medesimo dell’indagato. Una considerazione che è stata fatta sulla base della documentazione medica acquisita, che  non permette di accertarne la corrispondenza».

A parlare è l’avvocato Sara Manuello di Bordighera, legale del 35enne residente in un borgo dell’estremo ponente Ligure, finito agli arresti domiciliari su input della Procura, che ha mosso nei suoi confronti accuse pesantissime: lesioni personale dolose per aver contagiato con l’Hiv una ex partner.

L’avvocato incontrerà il proprio assistito nei prossimi giorni per stabilire la strategia difensiva. «Stiamo anche valutando un interrogatorio, essendo nei termini», spiega Manuello. Resta anche da chiarire se l’indagato stesse seguendo una terapia al momento del presunto contagio e se la partner fosse al corrente della sua sieropositività. Non lo era, secondo l’accusa, che non a caso contesta il dolo. E le presunte vittime, oltre alla donna che lo ha denunciato, potrebbero essere anche altre.

Il giovane, affetto da Hiv dalla nascita, è titolare di una attività nel Ponente. Per questo, pur essendo agli arresti domiciliari (misura cautelare) è autorizzato, per motivi di lavoro ad uscire due mattine e quattro sere a settimane.