35° Encontr ȅn Terra Brigasca, giornata memorabile per l’associazione “A Vastera”
«Il nostro obiettivo è che i giovani conoscano la propria storia e le vicende degli ultimi 80 anni, spesso tenute in ombra o comunque non trasmesse, come la Lingua Brigasca che tendenzialmente è stata rimossa»
Briga Alta. Il 1° settembre a La Brigue una giornata memorabile per “A Vastera”, l’Associazione Culturale Transfrontaliera con sede in Briga Alta che da 40 anni promuove, difende e esalta lingua, cultura, tradizioni della Terra Brigasca.
Il 35° Encontr ȅn Terra Brigasca si è infatti svolto quest’anno a Ra Briga con la presenza del Sindaco Daniel Alberti.
«Molto significativo quest’Encontr rispetto al primo negli anni ‘80- spiega Gianni Belgrano, presidente dell’associazione di cultura brigasca “A Vastera “- molte cose sono cambiate ma soprattutto è cresciuta la percezione delle comuni radici, storiche, sociali e linguistiche. Oggi è palpabile un nuovo corso, più condiviso, che ci vede inseriti in nuovi orizzonti transfrontalieri, positivi per la nostra situazione di “terre separate” a cavallo del confine. Il continuo lavoro di recupero operato da “A Vastera” e dalla brigasca “Patrimoine et TB” conferisce credibilità a qualunque progetto che ci potrà riguardare. Siamo oggi tutti più consapevoli di quanto rappresentativa e identitaria sia la cultura e soprattutto, nel nostro caso, la lingua».
Con l’occasione del promo settembre è stato messo in campo un magnifico scenario con la Messa in brigasco, l’attribuzione del titolo di “Amigh di Brigaschi” a chi si è particolarmente distinto nel difendere ed esaltarne i valori e l’ospitalità, l’aperitivo offerto in “Ciassa Véya” o “Place du Rattacement” che ha rappresentato un momento importante di saluto e di benvenuto.
Proprio in quell’occasione il Sindaco ha parlato di “Place du Détachement” anzichè “du Rattachement”, riconoscendo l’effetto dirompente che la divisione ha portato nella comunità brigasca.
«Oggi- conclude Belgrano- dobbiamo preservare e rilanciare un importante capitale di cultura, lingua e tradizioni da valorizzare il più possibile, senza indugio, come un bene comune e trasversale. Il pensiero va all’istituzione di un Istituto Linguistico Royasco-Brigasco che faccia da trampolino e riesca a trovare le risorse per lanciare scambi culturali transfrontalieri tra i giovani, premessa per una conoscenza e frequentazione attiva della propria storia e delle proprie radici, il potenziamento della ricettività e delle vie di comunicazione interne, il supporto a un turismo non invasivo».
«Il nostro obiettivo è che i giovani conoscano la propria storia e le vicende degli ultimi 80 anni, spesso tenute in ombra o comunque non trasmesse, come la Lingua Brigasca che tendenzialmente è stata rimossa. Quasi abbandonata in Francia – se non dai pochi pervicaci superstiti – è invece rimasta una potente bandiera identitaria nella Terra Brigasca di parte italiana.
Questo patrimonio di valori, ricordi, consuetudini ed espressioni linguistiche merita di essere sistematicamente riscoperto e condiviso, soprattutto tra i giovani, aprendo le porte a scambi e soggiorni didattici e di frequentazione reciproci nella bellissima Terra Brigasca».