Regionali 2024, il viceministro Rixi: «Non credo che il candidato possa essere nella Giunta uscente»

31 agosto 2024 | 14:47
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«Se non ci sono altre soluzioni si può fare tutto ma bisogna essere cosci di quello che si sta chiedendo di fare. Noi oggi abbiamo bisogno di fare opere pubbliche»

Pieve di Teco. «Non credo che il candidato possa uscire dalla Giunta uscente, credo che il candidato debba essere un candidato che nasce da una condivisione del territorio». Ad affermarlo il vice ministro alle infrastrutture Edoardo Rixi in visita a Pieve di Teco per partecipare al convengo sull’Armo-Cantarana sulla scelta a candidato presidente alle prossime elezioni regionale. Ed aggiunge che «una mia candidatura in questo momento sarebbe un indebolimento della Liguria a livello nazionale e non un rafforzamento della regione e quindi sarebbe inopportuna. Poi se non ci sono altre soluzioni si può fare tutto ma bisogna essere cosci di quello che si sta chiedendo di fare. Noi oggi abbiamo bisogno di fare opere pubbliche».

A storcere il naso sulla candidatura di Ilaria Cavo  il Presidente facente funzione Alessandro Piana che afferma come le auto candidature «non piacciono e le autoproclamazioni  come a noi a nessuno ma non è che non ci piace Ilaria Cavo. Credo che come sempre è stato detto e come è il centro destra abbia all’interno tanto dei partiti ma anche in quell’anima civica riconducibile al centro destra tutti quei soggetti e profili adatti non solo per presentarsi come candidati presidenti ma a garantire risultati importanti negli ultimi anni».

«Credo che in Liguria ci siano persone che sono capaci di fare il Presidente della Regione- prosegue Rixi- in questo momento ho un ruolo e mi sono preso l’impegno che vorrei realizzare. Mi spiace lasciare i lavori a metà, mi ci gioco la faccia quando mi prendo degli impegni e fino ad oggi li ho mantenuti e vorrei andare avanti così. In questo momento è chiaro se la Regione fosse andata a scadenza naturale probabilmente una mia candidatura mi avrebbe fatto piacere per me fare il Presidente della Regione sarebbe un grandissimo onore. In questo momento lasciare a metà tutti questi lavori per me sarebbe un rischio che farei correre alla mia Regione perché difficilmente dopo di me ci sarebbe un altro viceministro delle infrastrutture ligure, e tanti progetti di cui oggi stiamo parlando come successo in passato tornerebbero nel cassetto del Ministero e questo sarebbe per una regione come la Liguria che ha 30 anni di ritardo sulle infrastrutture sarebbe assolutamente nefasto e per me da irresponsabile non dirlo».

Un’impasse sul candidato presidente sia nel centro destra che nel centro sinistra dove si fa ancora fatica a individuare il nome giusto.

«Credo che il centro destra- aggiunge Rixi- abbia tantissime professionalità, alcune in ambito civico le avevo segnalate, credo che ci debba essere una discontinuità se non altro rispetto ad oggi non tanto nella voglia di far crescere la regione, credo che il centro destra abbia governato molto bene la regione, ma probabilmente c’è anche la necessità di dare qualche segnale di attenzione sui territorio quindi aprire anche nei confronti di persone che hanno lavorato fianco a fianco con gli amministratori e che godono di grande stima. Mi stupisce che ogni tanto il centro destra ma devo dire che vedo il centro sinistra nello stesso impasse perché mi risulta che ancora in queste ore Andrea Orlando stia cercando di ritirarsi dalla candidatura che non ci sia questa determinazione di individuare un candidato. Non credo che il candidato possa uscire dalla Giunta uscente, credo che il candidato debba essere un candidato che nasce da una condivisione del territorio».

«Non è un problema del modello Toti- precisa Rixi-  i modelli  devono essere fatti per il territorio, credo che in questo momento ci sia la necessità di far capire che il centro destra come è stato così quando abbiamo vinto le regionali dove io ero ero candidato e poi ho lasciato a  Giovanni Toti. Il problema non credo sia il nome, il problema è il progetto che c’è dietro che deve nascere per il territorio ed i cittadini. Bisogna guardarsi in faccia e dirsi cosa si è fatto bene cosa male. Secondo me il bilancio è fortemente positivo per il centro destra in questi ultimi due mandati ma non possiamo dire di non aver mai sbagliato niente. Credo che nel momento in cui si apre una campagna elettorale come questa bisogna ripartire da un progetto per il territorio ma deve coinvolgere per esempio gli amministratori, dai sindaci dei capoluoghi di provincia fino a tutti i sindaci civici che in questi anni hanno lavorato insieme a noi per individuare una persona che rappresenti tutti e che vada oltre il centro destra tradizionale credo che questo sia il modello vincente. Non credo nel civismo puro credo che ci debba essere un progetto politico che non può essere legato ad un nome ma deve essere legato ai programmi. Ho bisogno di un Presidente che si prenda cura delle infrastrutture che lavori con me per realizzarle».

«Resto dell’avviso- spiega il presidente della Provincia Claudio Scajola– che ci sia necessità di proseguire la crescita della regione Liguria come avvenuto negli ultimi 9 anni ma anche con elementi di novità in qualche modo di discontinuità. È necessario avvicinare al voto di fronte ad una sinistra massimalista per alcuni aspetti anche estremista in regione Liguria di offrire una candidatura a Presidente che sia espressione maggiormente riconosciuta dalla società e dai cittadini della Liguria , professionalità di spicco e che possano attirare anche quel voto che non si riconosce nel centro destra ma che si potrebbe riconoscere in un Presidente che non abbia una militanza partitica specifica».