Pieve di Teco, il restauro del convento degli Agostiniani al centro di un convegno

31 agosto 2024 | 08:10
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L’architetta Maria Carla Bottaro responsabile unica del progetto: «Il completamento del progetto dovrebbero essere i primi mesi del 2025 e poi si parte con la gara d’appalto la prossima primavera o estate. Il finanziamento è di 2 milioni di euro»

Pieve di Teco. Da convento a caserma del Battaglione Alpini Pieve di Teco per passare fino al 2012 a sede distaccata dell’istituto commerciale e per geometri G.Ruffini di Imperia e finire in stato di abbandono. Ora per l’ex convento degli Agostiniani di Pieve di Teco, sta per arrivare un’altra occasione di riscatto che lo porterà agli antichi splendori diventando fulcro culturale della Valle Arroscia. È stato presentato ieri pomeriggio al Teatro Salvini il convegno dal titolo “Il restauro del Convento degli Agostiniani, conservare la memoria per progettare il futuro” all’interno della manifestazione dell’Expo valle Arroscia che durerà fino a domenica 1 settembre.

«Il progetto consiste- spiega l’architetta Maria Carla Bottaro responsabile unica del progetto del restauro dell’ex convento degli Agostiniani- in un recupero complessivo del Monastero e della Chiesa degli Agostiniani edificio che ha avuto una storia molto complessa con una serie di variazioni d’uso che l’hanno portato al suo stato attuale di edificio sostanzialmente abbandonato e in qualche modo sottoutilizzato. L’urgenza principale riguarda la chiesa che, dell’intero complesso, è la parte maggiormente sottoposta a degrado, gli apparati decorati sono minacciati da pesanti infiltrazioni di acqua meteoriche, il tetto è caduto e per anni è stata utilizzata come deposito e magazzino per cui questo uso improprio l’ha portata ad una condizione che richiede un intervento urgente».

«Il resto del complesso- prosegue l’architetta- è in condizioni migliori, seppure abbandonato- e sarà l’oggetto dell’incontro con le amministrazioni perché è fondamentale anche per andare avanti con il progetto, capire in qualche modo di cosa se ne farà. Abbiamo già completato la fase di verifica sismica, tutta la parte quindi di indagini che riguardano la consistenza dell’edificio dal punto di vista strutturale, abbiamo affidato a dei professionisti locale la parte di progettazione sia  del restauro che delle opere di consolidamento e il minimo delle opere impiantistiche. I tempi per il completamento di questo progetto dovrebbero essere i primi mesi del 2025 e poi contiamo di andare in gara con l’appalto la prossima primavera o estate. I costi del progetto li sapremo una volta compilato il progetto, i finanziamenti sono su una legge finanziaria dello Stato e sono due milioni di euro».

«Questa è una delle notizie più belle ed importanti che possiamo dare- ha affermato il sindaco di Pieve di Teco Enrico Pira– e questo per me è di un’importanza basilare per il futuro oltre a recuperare un’opera unica. Le dimensioni del chiostro del convento sono uniche nel nostro paese e penso nel mondo e quindi poter pensare di avere un domani bisogno di questa struttura fruibile per modalità diverse, turismo, sede di convegni magari per dei corsi estivi dell’Università di Imperia. Anzi questo progetto nasceva proprio in previsione di poterlo poi imprestare per poter fare corsi su argomenti che concernono la coltivazione delle olive in quanto questa è l’unica area della Liguria che non è chiusa subito da montagne e ha dei terreni coltivabili dove sono nate tutte quelle eccellenze che oggi come nelle altre edizioni sono qui in mostra. Su questo abbiamo voluto insistere per dare a questa manifestazione un connotazione un po’ diversa ma farla diventare un momento di aggregazione, cultura che serva alla crescita di tutti».

«L’ex convento degli Agostiniani- si legge sul sito della Fai- è una grande struttura iniziata nel 1471, con approvazione del Papa Sisto IV ,che possiede oltre all’edificio principale, un grande ed elegante chiostro interno considerato il più vasto e arioso della Liguria di Ponente, con copertura a crociera, pavimento in pietra ritmato da pilastri ottogonali. La struttura si è progressivamente ingrandita, con ampia chiesa ad arco gotico e cupola a triburio ottagonale sovvrap-posta al presbiterio.. Su di essa svetta il campanile,la cui forma piuttosto inusuale deriva forse dai restauri operati dopo l’assedio che Vittorio Amedeo I di Savoia strinse nel 1625 attorno al Convento facente parte della linea fortificata esterna del paese, qui si svolsero i più accaniti combattimenti tra sabaudi e pievesi ,che erano dipendenti dalla Repubblica di Genova e si concluse con la disastrosa espugnazione. Anch’esso espropiato con l’unità d’Italia, venne adibito a caserma del Battaglione Alpini Pieve di Teco, poi a istituto per ragazzi orfani ” Cristo Vita” poi a uffici dell’adiacente insediamento industriale che ha rovinosamente utilizzato e rovinato anche la chiesa. Negli anni 90 il chiostro, per la sua particolare acustica, è stato sede principale del Festival Musicale delle Alpi Marittime, che grazie al contributo del Comune e per direzione del compianto Maestro Luchino Belmonti ha fatto da palcoscenico a artisti di fama internazionale. Fino al 2012 sede distaccata dell’istituto commerciale e per geometri G.Ruffini di Imperia».

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