Parco eolico, assessore Scajola: «Progetto non si sposa con la nostra visione del rilancio dell’entroterra»
«Trentadue pale eoliche avrebbero impatto non tollerabile dal punto di vista tecnico ambientale su un territorio montano particolarmente fragile. Per questa ragione i settori suddetti daranno parere contrario»
Genova. Da una parte il lavoro dei sindaci dell’entroterra per rilanciare il proprio territorio, le sue tradizioni, la cultura dello slow down della vita di paese, dall’altra tecnologia ed energie rinnovabili, coniugate nel progetto del parco eolico “Imperia Monti Moro e Guardiabella” che potrebbe vanificare tutto quello fatto finora come le riqualificazioni di piazze, interi borghi, sentieri ripuliti e mappati per chi vive quei territori ma anche per i turisti di passaggio. Un «entroterra che- spiega l’assessore regionale all’Urbanistica e alla Tutela del paesaggio Marco Scajola in merito al progetto del parco eolico nell’entroterra imperiese- diventerebbe assolutamente meno attrattivo ma anche meno vivibile». Un progetto che con i suoi 32 aerogeneratori la cui altezza massima sarà di 209 metri che le renderà visibili, in condizioni meteo ottimali, già dal colle di Nava, ha smosso non solo i cittadini della Valle Impero ed Arroscia ma anche il mondo politico.
«La pratica del progetto del parco eolico denominato “IMPERIA Monti Moro e Guardiabella” è direttamente in mano al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica- prosegue l’assessore regionale Scajola in merito al progetto del parco eolico nell’entroterra imperiese- ed entro fine agosto la Regione Liguria e i Comuni interessati dovranno esprimere i propri pareri. Come assessore regionale alla Tutela del Paesaggio e all’Urbanistica ho immediatamente convocato un tavolo tecnico dal quale sono emerse diverse incompatibilità poiché il progetto va in contrasto con le norme del nostro piano territoriale di coordinamento paesistico. Trentadue pale eoliche, di altezza superiore ai 200 metri, avrebbero infatti un impatto non tollerabile dal punto di vista tecnico ambientale su un territorio montano particolarmente fragile. Per questa ragione i settori suddetti daranno parere contrario».
«Dell’entroterra – prosegue Scajola- parliamo sempre come una risorsa turistica economica, cerchiamo di farlo vivere ed incentivare chi ci vive a restare nel proprio territorio . Siamo intervenuti con il piano regionale di rigenerazione urbana dove l’80% dei finanziamenti sono andati ai Comuni dell’entroterra: abbiamo recentemente inaugurato la nuova piazza di Cosio D’Arroscia, un punto di sosta per turisti a Valcona nel Comune di Mendatica, abbiamo riqualificato piazze, borghi tra cui anche Rezzo e c’è una volontà di intervenire proprio in ottica di tutela e messa in sicurezza perché non dimentichiamo che noi abbiamo a che fare con un territorio molto fragile e ce ne rendiamo conto ogni qual volta purtroppo che abbiamo piogge intense e quindi questo tipo di intervento non si sposa con quella che la nostra visione della tutela e del rilancio dell’entroterra perché 32 pale eoliche indubbiamente impatterebbero in maniera devastante. L’entroterra diventerebbe assolutamente meno attrattivo ma anche meno vivibile. Comprendiamo anche comunque la volontà di spingersi verso quella che la ricerca di fonti di energia alternative quindi assolutamente non siamo ideologicamente contro a prescindere, siamo però dell’idea che quando s’intravedono le iniziative di questo genere ci debba essere un coinvolgimento sin dall’inizio con gli Enti territoriali. Si possono fare pale eoliche ma ci sono zone che si prestano meglio e zone che si prestano peggio e soprattutto certi concentramenti di pale eoliche non possono sposarsi con il territorio».
«Ribadisco- conclude l’assessore regionale Scajola- come la Regione e i Comuni non abbiano competenze dirette nella programmazione e realizzazione di questo tipo di opere, le quali partono e vengono gestite direttamente dai ministeri competenti, ma possano esclusivamente dare un proprio parere nell’ambito della valutazione d’impatto ambientale, in questo caso di natura nazionale. In queste ore ho avuto un confronto diretto con diversi amministratori del territorio spiegando loro come il mio settore darà un parere negativo. Stiamo impegnando risorse senza precedenti per migliorare e rilanciare in chiave turistica il nostro bellissimo entroterra attraverso decine di lavori di rigenerazione urbana. È chiaro che questo progetto, pur riconoscendo l’importanza del tema e del generale risparmio energetico, avrebbe un impatto negativo e andrebbe contro alle politiche messe in campo fino a oggi nelle vallate coinvolte».