Nelle acque di Santo Stefano al Mare l’unico esemplare di Fiat Bombardiere Rosatelli 20 ancora conservato

24 agosto 2024 | 18:24
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A 47 metri di profondità, si inabissò durante la seconda guerra mondiale con i suoi piloti

Santo Stefano al Mare. Il mare custodisce tanti segreti ed alcuni tesori. Nelle acque di Santo Stefano al Mare, a circa 47 metri di profondità si trova l’unico esemplare esistente, sebbene sommerso, dell’aereo Fiat BR (Bombardiere Rosatelli) 20.

Il relitto aereo è uno dei migliori conservati nel Mar Mediterraneo e, come descritto molto approfonditamente dal sito “Underwater Tales”, si tratta del bombardiere medio bimotore, prodotto dalla FIAT Aviazione negli anni Trenta e rimasto in servizio fino alla fine della Seconda guerra mondiale. Le immagini video girate dal consigliere comunale Remo Ferretti, permettono di vedere il relitto in tutta la sua bellezza: sei tonnellate in acciaio ed alluminio, per una lunghezza di 16 metri e con la fusoliera ancora intatta e la mitragliatrice con i proiettili ancora in canna.

Il BR si inabissò a causa delle avverse condizioni atmosferiche, durante la seconda guerra mondiale, portando sul fondo del mare anche i piloti che lo guidavano e che erano stati inviati a bombardare la base navale di Tolone, in Francia. Dell’equipaggio, costituito da 5 persone, solo due sopravvissero. Le salme del marconista Salvatore Gaeta, del tenente pilota Simone Catalano e dell’armiere Tommaso Ferrari vennero poi tumulate nel cimitero di Santo Stefano al Mare e da pochi anni, i resti, sono stati restituiti alle famiglie.

Il BR è rimasto integro, la vegetazione marina vi coesiste ma il problema nella sua preservazione è un altro, come sottolinea lo stesso consigliere Ferretti: «Il relitto è un tesoro prezioso e ben conosciuto da chi effettua immersioni. Non tutti sono attenti a far in mondo che rimanga intatto e molti sono i segnali di una attività che lo sta danneggiando. L’importanza di mantenere l’integrità del relitto è fondamentale e fa parte del patrimonio non solo di Santo Stefano, ma del nostro mare, per questo andrebbe maggiormente tutelato».