Frazione di pieve di teco

Moano, grande festa per i 50 anni dell’associazione La Topa fotogallery

«La Topa è stata il simbolo di un'epoca un punto di aggregazione un brand riuscito, voleva dire giovane, nuovo, divertimento e festa in Valle Arroscia e l'energia ed il fascino di questo luogo che ha caratterizzato quell'epoca non si sono esauriti»

Moano. “Che fine ha fatto la topa?” Più di mille volantini anonimi che tappezzano la Valle Arroscia e da Garessio fino ad Albenga. Un mistero e  la voglia di fare di alcuni giovani dell’epoca segnano la nascita dell’associazione la Topa a Moano (nel 1974) frazione di Pieve di Teco.

Mezzo secolo è passato ma l’associazione è più viva che mai con gli storici soci che hanno passato il testimone ai giovani del paese. Paolo Barbera oggi presidente di anni ne aveva tre quando è stata fondata l’associazione e ricorda le belle serate a ballare e ridere con gli amici. Segni distintivi dell’associazione un grande tendone d circo bianco e blu sotto il quale si sono esibiti i grandi del liscio dell’epoca, sono nate amicizie ma anche anche grandi amori. Per festeggiare i 50 anni di attività un ospite speciale, il mezzo soprano Alessandra Brunengo (originaria di Moano) e l’ensemble lirico Note di Seta (Aurora Barbagallo, Ilaria Delsoldato, Gianna Punta, Yvonne Ramezzoni, Daniela Spinelli, il soprano Marzia Vassallo e il baritono Giovanni Puerari).

«Sono passati 50 anni- racconta Renzo Brunengo uno dei fondatori dell’associazione- Era il 1974 quando inaugurammo questo locale. Il tendone è lo stesso, ancora oggi in perfette condizioni.  L’intuizione felice fu quella di avere azzeccato una fortunata pubblicità, con manifesti anonimi. Ai tempi social e telefonini erano ancora da inventare. Solo i manifesti cartacei. Il motto pubblicitario cosi recitava “abbiano perso la topa. Aiutateci a cercare la topa. Ricompensa a chi trova la Topa. Per poi uscire con una miriade di altri manifesti al motto: abbiamo trovato la Topa a Moano”»
«Altra intuizione fu quella di uscire dagli schemi delle numerose balere che offrivano solo orchestre locali. La nostra idea fu quella di cavalcare, si l’onda musicale del tempo del ballo liscio, ma con orchestre e artisti noti e famosi: Claudio Casadei, Duo di Piadena, Dori Ghezzi, I Trilli, ed altri ancora. Ma chi erano questi fondatori della Topa?: Claudio Bonanato, Luciano Brunengo Junior, Luciano Brunengo Senior, Nello Brunengo, Silvano Massa, Paoluccio Massa, Ilario Donato che purtroppo ci ha lasciati, Renzo Brunengo. Allora costituimmo la Pro Moano con Presidente Luciano Brunengo ma questo solo per motivi burocratici, per ottenere i vari permessi. Nulla avevamo lasciato al caso. Avevamo pensato anche al logo, al marchio che ci identificasse: La topina rosa, disegnata da una nuova impiegata, appassionata di pittura, appena arrivata neil Ufficio postale di Pieve, Olga, che poi diventerà mia moglie».
«La Topa- conclude Brunengo- è stata il simbolo di un’epoca un punto di aggregazione un brand riuscito, voleva dire giovane, nuovo, divertimento e festa in Valle Arroscia.  L’energia ed il fascino di questo luogo che ha caratterizzato quell’epoca non si sono esauriti. Cinquanta anni, fa impressione dirlo. Soprattutto per coloro che qui TOPA hanno passato non solo serate fantastiche ma addirittura hanno incontrato l’anima gemella e sono tanti».
commenta