Sentenza

Ineleggibilità, anche la Corte d’Appello dà ragione a Scajola

«La verità alla fine viene sempre fuori»

claudio scajola

Imperia. Il ricorso di ineleggibilità di Claudio Scajola (per le cariche di sindaco e commissario ad acta di Rivieracqua), presentato dai consiglieri di minoranza Luciano Zarbano (Imperia Senza Padroni) e Ivan Bracco (Imperia Rinasce) è stato rigettato anche in secondo grado. A renderlo noto è lo stesso Scajola, che ha annunciato sui social la decisione della Corte d’Appello, depositata oggi.

«Ricorderete che il trio Bracco-Zarbano-Sardi aveva presentato, poco dopo le elezioni che avevano straperso, un ricorso contro il sottoscritto, avanzando l’ipotesi di una mia presunta ineleggibilità. Ricorderete anche che, il giorno del primo Consiglio Comunale, avanzarono l’assurda richiesta di non procedere alla convalida degli eletti, e quindi bloccare tutta l’attività del Comune, finché non si fosse chiarita la vicenda. Ricorderete ancora che davanti al Tribunale di Imperia emerse chiaramente tutta l’insussistenza del ricorso presentato da questa parte di opposizione, che venne smontato punto per punto dai giudici. Ricorderete che Bracco e Zarbano, non paghi di queste figuracce e abbandonati dal consigliere Sardi, avevano presentato ricorso in appello» scrive Scajola.

«È stata appena depositata la sentenza della Corte d’Appello che – come era prevedibile – ha rappresentato un’altra sonora sconfitta per i consiglieri di cui sopra. Dopo aver perso nel merito in Primo Grado, sono riusciti a farsi mettere nero su bianco dai giudici di Secondo che non sono stati neppure capaci di notificare correttamente il ricorso contro il sottoscritto. Se vogliono, possono presentare nuovamente la causa in primo grado, ma la citazione (anche qualora riuscissero a farla giusta) sarebbe irrimediabilmente tardiva e il giudice non potrebbe fare altro che prenderne atto. Consiglio non richiesto: eviterei di fare ulteriori brutte figure. Anche se mi pare siano appassionati al tema. Non ho mai avuto dubbi sulla correttezza del mio comportamento e sul fatto che il ricorso presentato fosse campato per aria. Quel ricorso era dettato, come tutte le azioni politiche che vedo provenire dall’altra parte, solo da rancore, invidia e odio contro di me. Ma la verità, seppur lentamente, viene sempre fuori» conclude il primo cittadino.

Già il 9 ottobre scorso, il collegio civile del tribunale di Imperia, presieduto dal giudice Silvana Oronzo, aveva dato ragione a Scajola. Ma i consiglieri Bracco e Zarbano non si erano fermati alla pronuncia del giudice. Alla sentenza di primo grado hanno fatto appello. Oggi la seconda pronuncia a favore di Scajola.

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