Impianti eolici: a disposizione dalla Lipu alle Regioni le mappe di sensibilità per gli uccelli
I documenti messi a disposizione dalla Lipu dividono il territorio secondo quattro categorie di sensibilità, cui sono abbinati colori che esprimono un diverso grado di rischio per gli uccelli: le aree verdi, le aree gialle, le aree arancione e le aree rosse
Imperia. Il progetto del parco eolico proposto dalla ditta 18 più energia S.R.L, continua a far discutere e dopo la riunione in provincia tra il Presidente Claudio Scajola con gli amministratore dei paesi coinvolti , domani sera, martedì 13 agosto, a partire dalle ore 18 si terrà a Dolcedo presso il salone di San Domenico, si svolgerà un incontro pubblico sul progetto.
Un progetto che prevede un impatto importante non solo per il territorio dell’entroterra ma anche per le specie animali che abitano quei luoghi, soprattutto gli uccelli e proprio per aiutare le Regioni sono disponibili on line le mappe di sensibilità degli uccelli, uno strumento prezioso che la Lipu mette a disposizione delle amministrazioni regionali per una pianificazione corretta degli impianti eolici tramite l’individuazione delle aree idonee e di quelle non idonee, come previsto dalla normativa europea e italiana.
Elaborate dalla Lipu «con un team internazionale formato da BirdLife International, Otop, Ispra e molti esperti del settore, e previste da una Comunicazione della Commissione europea del 2021- si legge sul sito della Lipu-le mappe della sensibilità degli uccelli, completate da raccomandazioni per il loro migliore utilizzo, si riferiscono al territorio terrestre (onshore) e marino (offshore) e si propongono quale concreto strumento di attuazione del decreto emanato il 21 giugno scorso dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica e pubblicato in Gazzetta ufficiale il 2 luglio».
«Il decreto prevede che entro 180 giorni, ossia entro la fine del 2024, le regioni individuino le aree idonee e quelle non idonee per lo sviluppo di impianti eolici, alla luce delle normative nazionali e internazionali e secondo i “principi e criteri omogenei” indicati dal decreto stesso.
I documenti messi a disposizione dalla Lipu dividono il territorio secondo quattro categorie di sensibilità, cui sono abbinati colori che esprimono un diverso grado di rischio per gli uccelli: le aree verdi (a basso rischio, ma che comunque non dispensa da ulteriori indagini a livello di sito), le aree gialle (a rischio moderato), le aree arancione (a rischio elevato) e le aree rosse (a rischio molto elevato), queste ultime da considerare come no go areas, cioè interdette allo sviluppo di impianti eolici. Le categorie di sensibilità non sostituiscono però le rigorose Valutazioni di impatto ambientale (Via) e/o la Valutazione d’Incidenza (Vinca), che vanno sempre e comunque effettuate una volta selezionati i siti per lo sviluppo degli impianti. Le mappe riportano anche le aree protette e i siti della rete Natura 2000, che, per ovvie ragioni di tutela della natura, vanno considerate no go areas».
«La Lipu non è contrario all’eolico- spiega Marco Gustin responsabile specie ricerca della Lipu che ha contribuito alla realizzazione delle mappe di sensibilità- ma chiaramente va studiato dove è meglio farlo da evitare meno impatto possibile in particolare per gli uccelli e probabilmente anche a al paesaggio inteso come aree di particolare importanza. Questa struttura in cui fa capo anche Lipu a livello internazionale che è quella che racchiude tutte le Lipu del del mondo ci ha coinvolto in un progetto che si chiama Sensitivity map per lavorare con una scala di 5 × 5 chilometri su tutto il territorio nazionale a livello terrestre ( on shore) e a livello marino (off shore) e utilizzando questa in questo caso soltanto gli uccelli e nel caso dello on shore quindi della parte terrestre abbiamo analizzato 44 specie di uccelli che sono qui delle specie che sono parti sensibili agli impianti eolici in quanto sono quelle che più facilmente potrebbero andarci sbattere e con una serie di altri parametri come lo stato di conservazione, le capacità di movimento delle singole specie abbiamo creato questo modello che poi è confluito all’interno di questa mappe».
«Queste mappe una volta finite sono state poi inviate alle singole quindi compresa la Liguria che anche se ha risposto dicendoci “grazie e anche noi andremo a verificare se le ditte eoliche che ci propongono qualcosa che questo qualcosa sia confacente alle mappe di sensibilità”. Quello che la ditta propone deve essere al di fuori dei siti di Natura 2000 che prima ancora delle mappe di sensibilità che abbiamo prodotto noi, c’è già il fatto che dentro questi siti che siano siti di importanza comunitaria o sono di produzione speciali gli impianti non vanno fatti, più chiaramente c’è questa mappa fatta dalla Lipu dove si evidenziano lei differenti sensibilità territoriali quindi una scala di colori che vada dal verde al rosso dove ovviamente il verde non è che ha il significato che in quei luoghi si può fare quello che si vuole ma vuol di re che è meno sensibile rispetto di altri colori».
«In quelle zone dove c’è il progetto del Parco, perché abbiamo analizzato recentemente ci sono diverse zone di protezione speciale (ZPS). Se la ditta vuole costruire lì la Regione glielo boccia in automatico se invece non è così, allora se la Regione o vuole contattarci o analizza lei queste mappe che noi gli abbiamo dato è chiaro che poi rispetto a ciò che dicono anche le mappe la Regione porrà anche dei limiti o può proporre altri siti rispetto a quelli che la ditta ha proposto inizialmente».
Denominato “Imperia Monti Moro e Guardiabella” in Valle Arroscia, Impero, Media Valle Argentina, Prino e San Lorenzo, il progetto, cui la Direzione Generale Valutazioni Ambientali del MASE ha avviatolo scorso 30 luglio la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, prevede «la realizzazione di un parco eolico composto da 32 aerogeneratori la cui altezza massima sarà di 209 metri il che le renderà visibili, in condizioni meteo ottimali, già dal colle di Nava) di potenza ciascuno pari a 6,2MW da collocare al di sotto dei crinali montani che da Picco Ritto raggiungono Monte Guardiabella per poi proseguire da Monte le Ciazze fino a croce Mermellina e scendere a Monte Arbozzaro, o dell’Olmo, passando per il passo del Maro, Monte Moro e Monte Croce, e in ultimo da Monte Follia saranno interessati i crinali montani che giungono fino a Monte Pian delle Vigne, collocati nei territori comunali di Aurigo, Borgomaro, Castellaro, Cipressa, Dolcedo, Pietrabruna, Pieve di Teco, Prelà e Rezzo. L’area è collocata nella porzione sud ovest del territorio ligure tra le valli Arroscia, Impero, media Valle Argentina, Prino e San Lorenzo ».