“Evigno da 40 anni alle prese con la siccità”, turisti sul piede di guerra
“A chi rivolgerci per ottenere ciò che dovrebbe essere un preciso diritto? O dobbiamo decidere di andarcene per sempre dalla Liguria?”
Sanremo. La siccità, quest’estate, sembra aver risparmiato la provincia di Imperia. Ma così sembra non essere nella frazione di Evigno del Comune di Diano Arentino. Turisti e residenti della zona lamentano una cronica mancanza d’acqua. Situazione che, a quanto affermano, sembra perdurare oramai da anni, tanto che hanno scritto anche a Rivieracqua per far valere le proprie ragioni,
“Egregi rappresentanti delle istituzioni – si legge nella missiva – Parole, parole, parole: non ci riferiamo alla canzone di Mina ma a ben 40 (quaranta) anni di promesse mancate per risolvere una volta per tutte il rifornimento di acqua nel territorio comunale di Diano Arentino (IM). Ci permettiamo di esprimere, a nome della comunità di Diano Arentino e in particolare di quella della sua frazione di Evigno, un ennesimo, forte e deciso senso di protesta per la perdurante emergenza riguardante il rifornimento di acqua potabile in questa zona. Dopo decenni di promesse, progetti e incontri, ci troviamo ancora, nei mesi estivi, ad affrontare una situazione inaccettabile. È giunto il momento di porre fine a questa vergognosa situazione!
Prosegue la lettera: “Da troppo tempo gli abitanti di Evigno vivono con l’incertezza e la precarietà di un servizio essenziale come quello dell’acqua potabile. Ogni estate, ci troviamo a dover affrontare prolungate interruzioni del servizio (intere giornate), limitazioni d’uso, razionamenti e spesso, purtroppo, anche forniture di acqua di pessima qualità, e addirittura con autobotti di acqua non potabile. Questa condizione non solo mette in discussione il nostro diritto fondamentale ad un’acqua pulita e potabile, ma influisce negativamente sulla salute, sul benessere e sulla qualità della vita di tutti noi. Le promesse fatte negli anni, le proposte di intervento e gli investimenti annunciati sono caduti nel dimenticatoio, lasciando i cittadini in uno stato di frustrazione e disagio. Nella nostra vita quotidiana, ci confrontiamo con la realtà di dover acquistare acqua in bottiglia, un impegno economico che non tutti possono permettersi, mentre il nostro piccolo Comune non può, anche a causa delle leggi nazionali fondative degli ATO sovracomunali, a garantire un servizio che dovrebbe essere scontato e di diritto per ogni cittadino, al pari degli addebiti in bolletta che arrivano invece puntualissimi, addebitando peraltro ipotetici futuri consumi”.
Aggiungono gli scriventi “È inaccettabile che problemi di tale portata non vengano risolti con urgenza e determinazione. Chiediamo pertanto a tutte le Istituzioni in indirizzo, ciascuna per quanto di propria competenza:
1. Un piano d’azione concreto e trasparente che definisca i tempi e le modalità di intervento per il ripristino e il potenziamento del servizio idrico nella frazione di Evigno e nei territori limitrofi.
2. Un incremento degli investimenti pubblici destinati alla manutenzione, alla riqualificazione delle reti idriche esistenti e alla realizzazione di nuove infrastrutture che garantiscano un servizio efficiente e continuativo.
3. Una comunicazione costante e diretta con i cittadini, affinché siano informati sugli sviluppi e sui progressi del progetto“.
Conclude la lettera: “Non possiamo più tollerare una situazione che danneggia la nostra comunità. La mancanza di acqua potabile mette a rischio la salute e il benessere di residenti e turisti, con conseguenti problemi igienici, difficoltà nel soddisfare le necessità quotidiane, in particolar modo per le fasce più deboli (anziani, bambini, disabili) e un impatto negativo sulle attività commerciali locali. Ci aspettiamo di essere ascoltati e considerati nel vostro operato, vi chiediamo di agire ora, con le dovute responsabilità e urgenza. Chiediamo la fine di promesse vane e l’inizio di azioni concrete”.
A supportare le ragioni di chi sta ad Evigno ci sono anche varie ordinanze comunali, l’ultima delle quali dello scorso 27 luglio, nelle quali si prescrivono riduzioni degli orari di fornitura dell’acqua.
“Al 16 agosto 2024 e malgrado l’ordinanza preveda precisi orari – spiegano i turisti – tutta Evigno da ieri pomeriggio (e tale situazione è ricorrente) è senza una goccia d’acqua, ma ci risulta che lo siano da ieri sera anche Diano Arentino
e Diano Borello quindi tutto il territorio comunale. Si tratta di una problematica che in 40 anni non è mai stata risolta ed anzi peggiora – cosa dovrebbero fare i cittadini a questo punto? A chi rivolgerci per ottenere ciò che dovrebbe essere un preciso diritto? O dobbiamo decidere di andarcene per sempre dalla Liguria?”