Ermal Meta a Sanremo, «Felice per il ritorno di Conti. Temo il massacro dei social»
Stasera all’Auditorium Alfano in concerto con l’Orchestra Sinfonica e il coro FilHarmonia
Sanremo. Stasera l’Auditorium Franco Alfano ospiterà un evento imperdibile per tutti gli amanti della musica italiana: il concerto di Ermal Meta, che si esibirà fuori dal teatro Ariston con l’Orchestra Sinfonica di Sanremo, diretta per l’occasione dal maestro Piero Romano, e il coro locale FilHarmonia. Questo atteso ritorno nella Città dei fiori rappresenta un momento speciale per l’artista, che proprio a Sanremo ha trovato la consacrazione al grande pubblico, dopo due partecipazioni a Sanremo Giovani, che lo hanno proiettato nel 2017 tra i big del Festival della Canzone.
Per Meta, il concerto in programma (pochi i posti ancora disponibili) segna un ritorno carico di emozioni nella città che ha segnato una svolta decisiva nella sua carriera. Memorabile, in particolare, la sua vittoria al Festival di Sanremo nel 2018, quando ha trionfato insieme al collega e amico Fabrizio Moro con il brano “Non mi avete fatto niente”, una canzone di forte impatto emotivo e sociale, scritta insieme a Andrea Febo, in seguito all’attentato di Manchester avvenuto al concerto di Ariana Grande. Il concerto di questa sera sarà un’occasione unica per ascoltare i brani del nuovo album di Meta, “Buona Fortuna”, in veste orchestrale. Prevista l’esecuzione di tre inediti assoluti (tra i quali Fin che vita non ci separi e Mediterraneo).
«Sanremo è sempre un posto magico, che ho scoperto nel 2006. Quasi 20 anni fa. Allora alloggiavo al Miramare, prima della ristrutturazione. Gran parte della mia vita musicale è legata a questa città. D’estate non mi era mai capitato di tornare», – ha esordito Meta, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta presso l’Hotel Royal -. «Il Festival di Sanremo è molto importante per i giovani artisti, è una vetrina incredibile, perché in una settimana riesci ad acquisire la visibilità che altrimenti non raggiungeresti in un anno di lavoro. Se hai qualcosa da dire, se non c’è uno scollamento tra quello che sei e quello che porti sul palco, le persone se ne accorgono. Nel 2017 sono arrivato da totale sconosciuto e dopo una settimana sapevano tutti chi fossi. Ci sono anche altri canali per raggiungere il grande pubblico, ma per me non può essere quello dei social. In 15 secondi non si può trasmettere nulla di significativo».
Il ritorno di Conti. «Sono molto contento del ritorno di Carlo Conti al Festival. Gli voglio molto bene. Nel 2017 mi ha dato la possibilità di essere tra i big. E’ indubbio che Amadeus abbia fatto un grandissimo lavoro. Sono sicuro che Carlo farà altrettanto. Sono due professionisti di pari livello».
Partecipazione in vista? «Devo prima finire il tour in corso, quando lo concluderemo tornerò a scrivere. Sanremo non è in programma, anche se per scrivere una bella canzone ci vogliono 15 minuti, se si viene baciati da un’ispirazione divina, come mi è capitato per Vietato morire. Deciderò il da farsi in base a quello che sento. Mi preoccupa quanto avviene sui social. Qualunque tema viene strumentalizzato in maniera becera. Ci sarebbero tante cose di cui scrivere adesso, eppure temo la dose di aggressività estremamente alta del popolo del web. Oggi, non saprei come verrebbero accolte “Non mi avete fatto niente” o “Vietato morire”. E’ difficile toccare temi sociali senza essere massacrati. Bisogna scegliere con cura di cosa scrivere, in modo tale che l’argomento affrontato non venga banalizzato».