Il progetto

Da Dolceacqua a New York, Groenlandia e Kenya: continua il viaggio de “La bambina che danza con le api”

Al via dal borgo dei Doria le riprese del secondo documentario

Dolceacqua. Dal borgo dei Doria a New York, passeggiando sui tetti di Parigi per poi volare tra i ghiacci della Groenlandia e, infine, imbattersi negli ultimi due esemplari di rinoceronte bianco in Kenya. Continua il viaggio de “La Bambina che danza con le api”: la serie di documentari dedicati alla natura, ai cambiamenti climatici e all’esile speranza di salvare il pianeta Terra, che vede protagoniste due bambine, Nicole Gorni e Sofia Martinetto.

Martedì pomeriggio, presso la sala del consiglio comunale di Dolceacqua, è stato presentato l’avvio del secondo dei cinque documentari, che sarà dedicato al “Governo dell’acqua”. A illustrare il progetto è stato il suo ideatore, Flavio Gorni, papà della piccola Nicole. Dolceacqua, che l’acqua la contiene proprio nel nome, con il suo borgo medievale arroccato sulle sponde del torrente Nervia, sarà una delle località protagoniste del documentario. A raccontare le origini del paese sarà il sindaco Fulvio Gazzola.

«Attraverso la voce dei bambini – ha detto Gorni – Vogliamo sensibilizzare le persone su quello che sta succedendo nel mondo». E così Nicole e Sofia, insieme ad altre bambine, andranno in giro per il mondo a cercare esempi di resilienza e rinascita. Tutto a partire dalle api, simbolo di operosità ma anche insetti fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo e della Terra.

La prima intervista è stata realizzata nel principato di Monaco, dove le due bambine hanno conosciuto il professor Andrea Rinaldo, ordinario di Costruzioni idrauliche all’Università di Padova, a cui il 21 marzo del 2023 è stato assegnato lo Stockholm Water Prize, identificato come il “premio Nobel dell’acqua”. La ricerca di Rinaldo si è concentrata sui controlli idrologici delle comunità vive (uomo incluso), che hanno contribuito in modo sostanziale alla comprensione dell’origine dinamica di forma e funzione delle reti fluviali.

Il viaggio continuerà poi sott’acqua, dove Sofia e Nicole, una volta preso il brevetto da sub, si immergeranno a Capo Noli per andare a scoprire il “Nemo’s Garden”: una fattoria subacquea, composta da capsule di plastica trasparente riempite d’aria, ancorate al fondo del mare, dove vengono coltivati vegetali.

Sempre l’acqua, elemento scelto come leit motiv del secondo documentario, porterà le bambine in Groenlandia, dove i ghiacciai si stanno sciogliendo. Lo stesso succede anche sul monte Kenya. Qui, a intervistare il popolo Masai, saranno due bambine keniote, che faranno scoprire il mondo dell’apicoltura africano, ancora di salvezza per quella terra, e andranno alla ricerca degli ultimi due esemplari di rinoceronte bianco: una delle tante specie destinate all’estinzione a causa dell’uomo.

Ma il viaggio de “La bambina che danza con le api” è ancora lungo, e passa per i tetti di Parigi, città che ha deciso di eliminare i pesticidi e piantare fiori melliferi nelle aiuole. E ancora New York, dove un apicoltore italiano ha deciso di dedicare l’ultimo piano del grattacielo, dove vive, alle api. Qui, nel cuore di Manhattan, viene prodotto miele.

Il viaggio si concluderà nel Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, dove le bambine interrogheranno i potenti della Terra per chiedere loro cosa stanno facendo per cambiare le cose.

Il documentario, prodotto dall’associazione no profit “La bambina che danza con le api”, è sostenuto dal produttore cinematografico Angelo Bassi, di Seborga. «Sono delle novità, dei documentari originali e interessanti – ha detto Bassi, spiegando il motivo del suo coinvolgimento -. Questa idea delle api mi piace, perché non sono mai stati fatti dei documentari del genere». Lo scopo, ha aggiunto Bassi, «è portare i documentari ai vari festival del cinema in giro per il mondo, e poi pubblicarli sulla piattaforma Amazon Prime, dove carico tutti i miei film e anche un documentario che ho realizzato sulla campionessa del mondo di pattinaggio a rotelle».

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