Bordighera, l’addio a Gulshan: cittadina del mondo
Commozione e lacrime, ma anche sorrisi, nel ricordo di una donna che tanto ha fatto per gli altri
Bordighera. «Gulshan, un esempio da raccontare e da far vivere: siamo grati che sia stata tra noi», «Riusciva a farci vedere una chiave diversa dell’animo umano e faceva emergere sempre la parte più bella», «Cittadina del mondo come dovrebbe essere, un mondo in cui c’è pace, c’è comprensione e si riesce ad avere rapporti indipendente dal proprio credo religioso».
Sono tanti gli amici e le amiche che oggi, presso la Sala Rossa del Palazzo del Parco, hanno voluto ricordare Gulshan Jivraj Antivalle, morta improvvisamente lo scorso 13 agosto, dopo aver accusato un malore nella sua casa di Bordighera. Aveva 78 anni.
Commozione e lacrime, ma anche sorrisi, nel ricordo di una donna che tanto ha fatto per la comunità: «Siamo qui a ricordare e celebrare una donna straordinaria, la cui esistenza è stata un faro di luce e di speranza per tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla – ha detto una rappresentate di Fidapa Ventimiglia, che lei stessa aveva contribuito a creare -. Gulshan ha incarnato con rara intensità i valori della comprensione interculturale e della pace tra i popoli, valori che ha promosso instancabilmente lungo tutto il suo cammino».
Una donna colta, raffinata, elegante e sempre sorridente, di origini indiane, nata e cresciuta in Kenya, all’epoca protettorato britannico, Gulshan si era trasferita da giovanissima in Inghilterra, dove conobbe il marito Fernando Antivalle, pronipote di Winter e impegnato a Roma nell’attività di varie compagnie aeree internazionali. Anche lei ha lavorato a Roma, dove ha avuto un’agenzia di viaggi specializzata nella biglietteria aerea. Poi il trasferimento a Bordighera, dove ha costruito una rete di solide amicizie.
Amava il giardino Winter dell’Arziglia, e come hanno ricordato oggi Enrico Cenderelli e Anna Vigliarolo, esponenti del direttivo degli “Amici di Winter” di cui Gulshan era presidentessa, era solita dire: «Questo giardino ha un’anima». «E’ questo il luogo in cui vivrà per sempre», hanno detto, annunciando l’intenzione di voler dedicare il giardino alle donne della pace, tra cui Gulshan.
Tra gli interventi, anche quelli dell’avvocato Ersilia Ferrante e dell’ex sindaco e consigliere comunale di Ventimiglia Gaetano Scullino, delegato degli insigniti di onorificenze cavalleresche.
La cerimonia è poi proseguita al cimitero di Bordighera, dove è stata tumulata la salma.