Bordighera Blu Park, sub a caccia di reti fantasma per ripulire la secca dei Tuvi

23 agosto 2024 | 12:19
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Obiettivo della giornata: «Portare fuori dall’acqua non solo i rifiuti e le reti ma anche una nuova consapevolezza di cui il nostro mare ha bisogno per poter sopravvivere»

Bordighera. E’ partita stamane dal porticciolo di Bordighera la squadra di volontari, capitanati dalla biologa marina Monica Previati, che si è poi immersa nei fondali di Bordighera per rimuovere le cosiddette “reti fantasma“: reti da pesca abbandonate o smarrite in mare, che con la loro presenza danneggiano l’ecosistema.

Quindici i subacquei, provenienti da quasi tutte le regioni del nord Italia, che stamane hanno partecipato all’iniziativa, inserita nell’ambito del progetto Bordighera Blu Park. Tra questi anche l’azienda “Fratelli Beccaria”, che ha finanziato l’escursione.

L’obiettivo della giornata? «Portare fuori dall’acqua non solo i rifiuti e le reti – spiega la biologa Previati – Ma anche una nuova consapevolezza di cui il nostro mare ha bisogno per poter sopravvivere».

La pulizia si è concentrata nell’area della “secca dei Tuvi”, vero e proprio paradiso di biodiversità, a pochi minuti di navigazione dal porto di Bordighera.

«Quello delle reti è un grande problema, anche se poco conosciuto – aggiunge Monica Previati -. Si parla di migliaia di reti che per caso vengono perse o abbandonate e poi restano sul fondo del mare. In qualche modo restano in galleggiamento e quindi tantissimi animali restano incastrati e poi trovano la morte imbrigliati in queste reti. Poi essendo fatte di plastica rilasciano continuamente microscopiche particelle. Inoltre, con la spinta delle correnti le reti danneggiano le rocce in cui rimangono incastrate, distruggendo centinaia di anni di vita e di biodiversità del nostro meraviglioso mare».

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