Ambiente

Bordighera Blu Park, raccolti oltre 3500 euro per la raccolta delle reti fantasma

La raccolta fondi continua fino alla mezzanotte di Ferragosto

Bordighera. Partita ufficialmente lo scorso 1 luglio, la campagna di raccolta fondi “Una rete per il mare di Bordighera” lanciata da Bordighera Blu Park si avvia alla chiusura, il prossimo 15 agosto.

Progettata da European Research Institute, ideatore con la biologa marina Monica Previati di Bordighera Blu Park, la campagna ha preso vita su “Produzioni dal Basso”, prima piattaforma italiana di crowdfunding e social innovation, con lo scopo di finanziare un’operazione subacquea destinata alla raccolta di reti fantasma.

Il risultato raggiunto finora è più che positivo: sull’obiettivo di 3500 euro, la campagna ha raccolto 3695 euro, ma è ancora possibile donare al link https://bit.ly/UnaRetePerIlMareDiBordighera per permettere di organizzare una seconda operazione di rimozione. Per chi sceglierà di sostenere la campagna sono previste ricompense speciali, tra cui la possibilità, per i subacquei dotati di brevetto, di partecipare all’immersione con cui saranno rimosse le reti, ma anche stampe fotografiche dedicate alla riflessione sul tema natura-ambiente, gadget di European Research Institute e un libro dedicato ai tesori naturalistici sommersi di Capo Sant’Ampelio a Bordighera.

A sostenere “Una rete per il mare di Bordighera”, con una generosa donazione, è stata anche l’azienda Fratelli Beccaria, che ha investito nel progetto l’importante cifra di 3500 euro, contributo che si aggiunge a quello degli altri partecipanti che hanno scelto di condividere valori e obiettivi di Bordighera Blu Park per salvaguardare il mare.

Le reti fantasma sono reti da pesca e loro frammenti che, insieme a lenze, ami e attrezzi abbandonati o dispersi, finiscono sui fondali marini, restando invisibili ai nostri occhi ma continuando a danneggiare l’ambiente. Si tratta di una delle più consistenti minacce all’ecosistema marino, non solo per la loro natura di inquinanti, ma perché una volta sul fondale continuano a pescare passivamente, intrappolano e feriscono animali marini e persino uccelli a volte, e a causa delle correnti abradono senza sosta il fondale, uccidendo o danneggiando organismi invertebrati. Si stima che in Mediterraneo le reti fantasma rappresentino fino all’89% dei rifiuti dispersi in mare.

Un impatto antropico che si fa sentire anche a Bordighera. Tra i siti più belli del mar Ligure sia per il suo valore paesaggistico sia per la grande biodiversità dei suoi fondali, Capo Sant’Ampelio è l’area che Bordighera Blu Park ha scelto di raccontare, tutelare e valorizzare. Ma anche qui si trovano spesso plastiche, inquinanti, reti fantasma e ancoraggi non controllati che possono soffocare, spezzare, eradicare violentemente e uccidere gorgonacei e spugne, organismi a crescita lenta che impiegano centinaia di anni per raggiungere le grandi dimensioni che è possibile ammirare a “I Tuvi” e ancora di più a “Le Bianche”, alcune delle zone profonde che si aprono davanti al Capo e che sono oggetto di monitoraggio da parte del progetto.

Bordighera Blu Park nasce nel 2023 per far conoscere a tutti e valorizzare la ricchezza naturalistica del mare di Bordighera, portando al centro il valore ecologico di questo luogo per la vita umana, ma anche accendendo l’attenzione dell’opinione pubblica sulla delicatezza e vulnerabilità degli ambienti sottomarini.

“Una rete per il mare di Bordighera” è per il progetto un’opportunità molto importante: non permetterà solo di liberare il fondale da un pericoloso inquinante, ma coinciderà con un momento di sensibilizzazione condiviso con gli operatori del settore e con cittadini, turisti, visitatori e curiosi. L’operazione di recupero delle reti fantasma sarà infatti documentata, così da contribuire, con immagini e video, al racconto del pericolo sommerso che le reti rappresentano per un luogo prezioso e ricco di biodiversità quale è anche il mare di Bordighera.

Il team del progetto sta già organizzando l’operazione di rimozione delle reti, che avverrà nel mese di agosto e richiederà un team di subacquei esperti e l’uso di specifiche attrezzature. Tutti i materiali recuperati, considerati rifiuti speciali, verranno smaltiti correttamente.

L’iniziativa è realizzata con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo nell’ambito del bando SIMBIOSI.

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