Anziano isolato dalla famiglia e derubato a Bordighera, due insospettabili a processo

23 agosto 2024 | 07:52
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Anziano isolato dalla famiglia e derubato a Bordighera, due insospettabili a processo

I due imputati, entrambi residenti nella città delle palme, hanno anche minacciato l’avvocato della famiglia incaricato di fare una ricognizione delle proprietà immobiliari

Bordighera. «Abusando di relazioni domestiche intrattenute con Eraldo A. che aveva intenzionalmente isolato ed allontanato dai familiari, approfittando delle condizioni di età della persona offesa tali da impedire la privata difesa nonché di avere cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità».

E’ l’accusa, pesantissima, con la quale un carabiniere in congedo abitante a Bordighera, Pietro D. (72 anni), è stato rinviato a giudizio per furto aggravato e continuato nei confronti di un anziano (morto il 21 settembre 2021, ndr) anch’egli residente a Bordighera. Vedovo dal 2017, l’uomo viveva da solo quando ha incontrato l’ex militare che si è offerto di gestire i suoi molteplici beni. Secondo la procura, Pietro D. sarebbe entrato in possesso di 169.818,00 euro prelevati, un po’ alla volta, dal conto corrente dell’anziano.

E non è tutto. Insieme al 72enne, nell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore di Imperia Paola Marrali, è finito un suo ex collega: Alessandro V, 77 anni. Entrambi dovranno rispondere anche alle accuse di minacce proferite, a fine novembre del 2021, contro l’avvocato degli eredi della vittima, incaricato dalla famiglia di effettuare un sopralluogo nelle proprietà dell’anziano deceduto: «Sono carabiniere, conosco la legge, ti prendo a calci e pugni», avrebbero detto, tra le altre cose, al legale cercando di cacciarlo da uno degli immobili del facoltoso bordigotto.

Ad accorgersi che stava accadendo qualcosa di strano all’anziano sono stati i suoi parenti più prossimi: nipoti e pronipoti, che per circa un anno hanno tentato di mettersi in contatto con lui, senza però mai riuscirci. L’anziano, inizialmente, era affidato alle cure di una badante: anche quest’ultima però sarebbe stata allontanata dall’imputato, che avrebbe completamente isolato Eraldo per poter disporre in maniera completa del suo patrimonio. Secondo quanto ricostruito, nell’ultimo periodo, l’uomo, pur essendo ricco, veniva fatto vivere in uno stato di indigenza e abbandono, costretto a restare per ore seduto su una carrozzina in un vecchio magazzino sporco.

Risulta anche che il giorno stesso della morte dell’anziano, avvenuta il 21 settembre 2021 (all’età di 99 anni e 11 mesi), il carabiniere in pensione abbia chiesto l’attivazione del subentro dei contratti di locazione e registrato nuovi contratti a suo nome, spacciandosi come nipote del defunto pur non avendo nessun legame di sangue. Sempre lo stesso imputato avrebbe anche depositato un testamento olografo al notaio, nel quale l’anziano lo nominava erede universale. Il documento sarà contestato dai parenti di Eraldo, che in due diversi testamenti erano invece stati nominati eredi a loro volta.

L’udienza è stata fissata per il prossimo 11 novembre: quel giorno i due imputati dovranno presentarsi dinnanzi al giudice del tribunale di Imperia Eleonora Chiara Di Naro.